Cgil. Giuditta Levato ricordata nel 73ª anniversario dalla morte
A rendere omaggio a Giuditta Levato questa mattina, con una deposizione di una corona di fiori nel luogo in cui ha vissuto e alla presenza anche del nipote Antonio Scumaci, sono stati i dirigenti della Cgil, tra cui il segretario nazionale della categoria Flai, Davide Fiatti, oltre che al segretario generale dell'Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Raffaele Mammoliti, e il sindaco di Sellia Marina, Francesco Mauro.
Al termine della commemorazione, il dibattito nella sala consiliare del Municipio di Sellia Maria – sul tema “L’Agricoltura oggi per una nuova stagione dei diritti e contro il caporalato”. I lavori, presieduti da Elsa Bonazza, segretaria Cgil Area Vasta, ha partecipato anche Battista Platì, segretario generale Flai Area Vasta.
“Informandomi sulla storia di questa lavoratrice – ha detto il segretario nazionale della categoria Flai, Davide Fiatti - ho scoperto una cosa simbolica che è anche un segnale concreto: a Ciampino, grande Comune vicino Roma, la strada intitolata a Giuditta Levato è parallela quella intitolata a Placido Rizzotto. Questo significa che la Levato è un patrimonio non solo calabrese, che quello che è successo qui è esemplificativo di quello che è successo altrove e che – ha rilevato il segretario della Flai Cgil - i problemi della Calabria sono i problemi di tutt’Italia. Dovete e dobbiamo essere fieri di una figura e di una storia come quella di Giuditta Levato”.
Secondo Raffaele Mammoliti, “la lotta per la coltivazione della terra e la rivendicazione del sacrosanto diritto al lavoro rappresentano il filo rosso che da sempre lega l’eccidio di Melissa e l’eccidio di Fragalà, dove rimasero uccisi tre giovani e che abbiamo ricordato in occasione del 73esimo anniversario dalla scomparsa”.
Il lavoro resta una emergenza del Mezzogiorno e della Calabria: “c’è bisogno di un risveglio civico e democratico – dice il segretario generale dell’Area Vasta – anche perché mai come in questo momento abbiamo avuto strumenti e risorse per mettere in campo azioni concrete volte al superamento delle criticità che frenano lo sviluppo e superare i problemi del lavoro”.
“La storia di Giuditta Levato – dice ancora Mammoliti - non può essere relegata solo alla memoria e alla tradizione orale, ma deve essere scolpita nella conoscenza, perché è una storia ancora attuale”. Come attuale è la lotta per la dignità del lavoro, ha ribadito il sindaco di Sellia Marina, Francesco Mauro: “il sacrificio della Levato deve sollecitare tutti a mettere al centro la dignità delle persone attraverso il lavoro. E’ nostro dovere di istituzioni creare le condizioni affinché i nostri giovani restino qui a lavorare. Giuditta, alla quale è stata dedicata la sala conferenze del Museo Musmi e una sala del Consiglio regionale rappresenta un esempio di coraggio e di determinazione nella difesa di questo diritto”.
Alla commemorazione ha partecipato anche Raffaele Falbo, sindaco di Melissa, il comune teatro, 70 anni, fa dell'eccidio di tre giovani contadini: “c'è un filo rosso che ci unisce con Sellia Marina e che ci deve spronare a fare rete, dalle istituzioni come il governo e la Regione agli amministratori e sindacati e tutti parti sociali, per garantire un futuro migliore alla Calabria”.
“La Legge contro il caporalato di cui si è dotato il nostro Paese è una norma importante e fondamentale – ha aggiunto Battista Platì – dal momento della entrata in vigore sta dando risultati importantissimi e a maggior ragione deve essere fatta funzionare completamente. Va spezzato il legame malato e illegale tra caporali e imprese e tra caporali e lavoratori perché per troppo tempo si è considerato questo ambito come il settore della intermediazione del lavoro, ma a farne le spese sono stati i lavoratori”.