Colpisce la moglie con un mattarello, il figlio chiama il 112 ed evita la tragedia
Non è riuscito a fermare il padre che, dopo una lite con la moglie, l’ha più volte colpita alla testa. Così il figlio di 51 anni, residente al secondo piano dello stesso stabile, ha chiamato i carabinieri per chiedere il loro intervento. I militari sono così arrivati sul posto dove hanno trovato la donna, una 72enne casalinga, con una vistosa ferita alla testa.
Durante il litigio, l’uomo, un 73enne pensionato e con precedenti di polizia, ha dunque colpito alla testa la moglie con un mattarello e con il manico di un’ascia, fino all’intervento dei Carabinieri che, giunti subito dopo, sono riusciti a bloccarlo.
La moglie è stata così trasportata al Pronto Soccorso dove, a seguito delle visite è stata curata per un forte trauma alla regione frontale e le sono quindi stati applicati quattro punti di sutura al capo.
La donna ha quindi denunciato negli uffici della stazione carabinieri di Archi i maltrattamenti, ripetuti nel tempo, andando a ripercorrere lo stato di profonda difficoltà subito tra le mura domestiche.
Gli investigatori dell’Arma hanno quindi applicato il protocollo operativo per i reati connessi alla violenza di genere e attivato la rete di supporto antiviolenza predisposta dai Carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria nelle 90 Stazioni sul territorio.
L’uomo, accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate, minacce aggravate e detenzione illegale di arma bianca, è stato arrestato e messo ai domiciliari a casa della figlia, in attesa dell’udienza di convalida che ha confermato l’arresto. Le “armi” usate per colpire la donna sono state sequestrate. Nel corso dei controlli a casa del 73enne i carabinieri hanno trovato una katana posseduta illegalmente.