Ospedale della Sibaritide atteso da 13 anni, Graziano (CCI): “ora basta”
È chiara la posizione del presidente de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano, intervenendo nuovamente sull’emergenza ospedaliera in atto nella Sibaritide: ‘serve una nuova e immediata stagione di cambiamento nelle questioni sanitarie’.
“Anche e soprattutto nelle questioni che interessano il diritto alla salute delle persone – dice Graziano – è opportuno, quanto auspicabile, che il nuovo governo regionale applichi il metodo del merito e delle competenze. Ai medici il compito di assistere e curare i malati, ai manager quello di gestire gli apparati dei servizi sanitari e alla politica, invece, quello di tradurre in cose concrete le tante e giuste esigenze dei cittadini. Purtroppo, l’ultima vicenda che ha interessato l’unità operativa di Cardiologia dello Spoke di Corigliano-Rossano è stato l’esempio lampante di come nel nostro sistema assistenziale tutti i ruoli si siano sovvertiti ed il risultato che ne è venuto fuori è la chiusura di un Reparto di emergenza, solo perché bisognevole di un’ordinaria manutenzione che nessuno ha mai fatto”.
“Quindi, organizzazione, alla base di tutto, – aggiunge il Presidente del Cci – che generi programmazione. Restano però delle priorità che sono in capo alla politica e che se risolte eviterebbero, di certo, i tanti alibi che oggi ci sono attorno al malfunzionamento dell’apparato sanitario pubblico. Una priorità su tutte per l’area ionica e della Sibaritide è senza dubbio la realizzazione del nuovo ospedale. Purtroppo, in cinque anni di governo Oliverio non si è riusciti a fare altro che creare un muro perimetrale e la buca per le fondazioni con tanto di cerimonia per la posa della prima pietra e fiumi di belle parole e speranze. Null’altro”.
“In tutto sono trascorsi 13 anni ed il diritto alla salute dei cittadini continua a rimanere calpestato. Resta in eredità tanto lavoro da fare, ma soprattutto rappresenta carattere d’urgenza recuperare il tempo perso. Non dimentichiamo che in nome del nuovo ospedale vennero chiusi due nosocomi periferici (quello di Trebisacce e Cariati) e non vennero mai potenziati i due presidi dello Spoke di Corigliano-Rossano. Tutto questo, lo ribadisco, in nome di una promessa che la politica non ha mantenuto. Ecco perché il nuovo ospedale è necessario. Non solo per la sua funzione di distretto sanitario che ricoprirebbe in un territorio dove non c’è altro tipo di assistenza ma principalmente per equiparare il diritto alla salute che in quest’area continua a rimanere con il segno meno. Pretendiamo un ospedale efficiente, moderno, completo e dotato di specialistiche d’eccellenza. E non per grazia ricevuta – conclude Graziano - ma solo per il diritto a sentirci calabresi ed italiani come tutti gli altri”.