Regionali, Manoccio a Miccoli: “I tuoi diktat mi fanno il solletico”
Voterà alle elezioni regionali per il candidato alla Presidenza Pippo Callipo, ma non esprimerà “la preferenza per i candidati delle liste del PD, molti dei quali, sia consiglieri regionali uscenti che aspiranti nelle ultime elezioni nei loro paesi non sono riusciti a portare al PD oltre il 15%, forse molti di loro non avrebbero avuto la possibilità di candidatura in un partito che considera la militanza come un valore e non solo come un tornaconto personale”. È quanto afferma Giovanni Manoccio in una lunga lettera indirizzata al commissario delle federazione cosentina del Pd, Marco Miccoli.
Manoccio, che cita una frase di don Milani (L’obbedienza non è una virtù) per porre l’accento sui presunti diktat del commissario che gli farebbero il solletico. “Avendo nel corso di questo ultimo decennio conosciuto il mondo delle “migrazioni” - scrive Manoccio - e con esso anche tanti rifugiati e profughi che sono fuggiti da vessazioni da violenze e da privazioni, i suoi diktat mi fanno il solletico, mi dica solo se il giorno dopo le elezioni mi rimborserà i tanti momenti passati a sostegno di un idea di trasformazione della società e mi dica se il mio voto è compatibile con le regole di progresso e di civiltà rappresentate dalla coalizione che sostiene il candidato alla Presidenza Pippo Callipo. Altrimenti se il mio voto e il mio impegno non servono a niente, posso anche andare, per la prima volta nella mia vita, in montagna il giorno delle elezioni”.
Manoccio ha scritto nero su bianco che ha difficoltà ad allinearsi con i diktat del commissario. Perché dice di essere stato tra “i fondatori del PD” e di aver “fatto parte nel corso degli anni per ben due volte all’assemblea nazionale del partito, oltre che dirigente sia regionale che provinciale. Ho sempre fatto parte di una comunità di uomini e donne libere che nella nostra regione hanno combattuto battaglie di civiltà di solidarietà e di legalità, ho fatto il Sindaco per due legislature lasciando il mio comune in solide mani, accompagnando il rinnovamento, mi sono candidato alle regionali del 2014 nella lista dei Democratici Progressisti contribuendo con i miei 4300 voti all’elezione del Presidente Mario Oliverio.
“Negli ultimi anni ho lavorato al fianco del Presidente come delegato alle politiche dell’immigrazione, cercando di dare risposte di civiltà ai “disperati del mondo” mettendo lo stesso impegno che mi accompagna da 15 anni, quello dell’accoglienza e dell’integrazione, che ha consentito in un piccolo paese della Calabria di fare in modo che il PD sia sempre il partito più votato. Le ricordo che ad Acquaformosa sia alle ultime politiche che alle Europee il PD ha superato il 30% di voti caso più unico che raro”.