Fenomeno dei diapiri salini a Casabona, grande partecipazione al convegno

Crotone Attualità

Ha affrontato il fenomeno dei Diapiri Salini, rocce evaporitiche formate da sale, che affiorano nella frazione di Zinga del Comune di Casabona il convegno tenutosi a Casabona dal titolo “Diapiri salini nella valle del Vitravo”.

L’incontro, patrocinato dal Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra e dal Corso di laurea in Scienze Geologiche in collaborazione col Comune di Casabona, Italia Nostra, l’associazione culturale Sumporto & Friends 2.0 e da Sigea, ha riscosso grande partecipazione.

I Diapiri Salini sono legati ad un particolare evento geologico: la Crisi di Salinità del Messiniano iniziata 5,6 milioni di anni fa, nel corso della quale, le acque del mar Mediterraneo evaporarono quasi completamente a causa della chiusura dello Stretto di Gibilterra. Sono presenti in pochi altri siti nel mondo ma quelli casabonesi sono i più estesi e importanti in Europa.

Il convegno organizzato e moderato da Mario Cimieri, dottore in Scienze Geologiche, ha visto la presenza di esperti del settore. In apertura, protagonista è stato un video sui Diapiri Salini, girato e montato dallo stesso moderatore, che ha poi introdotto i saluti del commissario straordinario del Comune di Casabona, Giovanni Todini, che rimasto affascinato dalla Valle del Vitravo, ha lanciato alcune idee e proposte come input anche per le prossime amministrazioni regolarmente elette e di Nicola Pellizzi, dell’associazione Sumporto & Friends 2.0, che ha ribadito l’importanza di conoscere il territorio a 360 gradi e fare tesoro di tutte queste bellezze.

La relazione principale è toccata a Rocco Dominici, geologo e ricercatore del DiBEST e docente di Sedimentologia Applicata e Geologia Marina. Dominici è autore, infatti, di importanti studi, in collaborazione con Mara Cipriani, sui diapiri salini e ha illustrato, nella sua presentazione, la formazione di queste particolari strutture geologiche, sottolineando come le stesse custodiscano informazioni sulla storia geologica mediterranea.

“E’ proprio grazie ai Diapiri Salini di Zinga - ha affermato Dominici - che la comunità scientifica internazionale, è venuta a conoscenza della salinità e temperatura delle acque del Mediterraneo nel Messiniano. La chiave di volta è stata la presenza di inclusioni fluide, vere e proprie bolle d’acqua, rimaste intrappolate nei cristalli di sale. Gli studi ancora continuano: all’interno delle inclusioni è stata infatti evidenziata anche la presenza di microrganismi che potrebbero essere riportati in vita”.

E’ stato poi il turno del secondo relatore, lo storico locale Giuseppe Tallarico, che ha approfondito gli aspetti archeologici e socioculturali relativi all’intera Valle del Vitravo in relazione alla presenza del sale in quest’area. La presenza delle miniere ha infatti influenzato la vita che si è sviluppata sulle sponde di questo fiume, dall’età del ferro, passando per le civiltà greche e romane, fino agli anni ’60 in cui l’estrazione attiva del sale vedeva la presenza della Guardia di Finanza.

I numerosi reperti rinvenuti in zona, non fanno altro che confermare la storia millenaria di questi luoghi e lo stesso Tallarico, ha sollecitato le istituzioni e la Sovrintendenza ai beni culturali, ad essere maggiormente presenti e quindi a tutelare questa valle, già oggetto di numerose spoliazioni dovute a scavi clandestini ed omessa vigilanza, così come ha affermato anche la successiva relatrice.

La terza relazione, quella di Teresa Liguori, vice presidente nazionale di Italia Nostra e della sezione di Crotone, si è concentrata sui paesaggi sensibili fluviali con particolare attenzione alla Valle del Vitravo che, sottolinea, “può diventare una vera e propria attrazione turistica, considerate le proprietà geologiche, paesaggistiche e storiche. Sicuramente - continua la Liguori - potrebbe trasformarsi in una prospettiva di lavoro per molti giovani, oggi costretti ad abbandonare la propria terra. In base a quanto dichiarato dalle due precedenti relazioni, la vice presidente Liguori, ha proposto l’ istituzione di un Parco geo- archeologico- paesaggistico della Valle delfiume Vitravo con vincolo di tutela per il suo rilevante patrimonio di natura di Arte e Paesaggio”.

“In questo - ha concluso - Italia Nostra è vicina e lo è sempre stata a tematiche così importanti e peculiari del territorio. Il convegno si è poi chiuso con la visione di un mini documentario dal titolo “Neiathos” realizzato da Antonio Grimaldi della Coop. Ape Millenaria che ripercorre il cammino del Fiume Neto che attraversa numerose bellezze paesaggistiche e una mostra fotografica sulla Vallata del Vitravo e i Diapiri Salini con le foto di Dionisio Iemma, fotografo naturalista”.

L’escursione organizzata per domenica 29 dicembre scorsa, che avrebbe dovuto vedere anche l’inaugurazione di alcune segnaletiche turistiche offerte da Filippo Brasacchio, presidente Italia Nostra, sez. Di Casabona e Valle del Neto, è stata rinviata per causa maltempo. Un incontro culturale, quello avvenuto a Casabona, che ha fatto luce su alcune proprietà geologiche e storico- paesaggistiche di un’ area da rivalutare, fiore all’occhiello della provincia di Crotone