Nuovi Lea, sindacati si ribellano e diffidano Asp: “definire subito fabbisogno prestazioni”
Lo scorso 7 gennaio è stato approvato il DCA per la definizione dei livelli massimi di finanziamento alle Aziende sanitarie provinciali per l'acquisto di prestazioni di assistenza riabilitativa psichiatrica, di assistenza sanitaria e socio-sanitaria e di assistenza riabilitativa extra-ospedaliera estensiva, ambulatoriale e domiciliare con oneri a carico del Servizio sanitario regionale per l'anno 2020.
Tenendo anche conto che “ogni riduzione del volume delle prestazioni contrattualizzate andrà ad incidere direttamente sugli operatori, determinando un esubero di unità e, conseguentemente, il licenziamento del personale non necessario” - le associazioni Uneba, Anaste, Aris, Aiop, Crea ed Agidae - associazioni di categoria che rappresentano la quasi totalità delle strutture calabresi hanno su queste basi, richiesto al commissario alla Sanità calabrese, Saverio Cotticelli, e al subcommissario Maria Crocco la revisione dei fondi previsti, insufficienti all’effettivo fabbisogno, e siano previste le “risorse necessarie alla copertura delle prestazioni già accreditate, nonché risorse aggiuntive per i nuovi accreditamenti”.
Altra richiesta è quella di un “incontro da tenersi non oltre il 21 gennaio 2020 per confrontarsi sui nuovi accreditamenti e gli importi necessari alla effettiva copertura degli acquisti e conoscere i criteri adottati per la determinazione dei tetti di spesa. In assenza di riscontro, - si legge nella diffida - le associazioni annunciano di voler impugnare dinanzi alle competenti autorità giudiziarie ogni atto ritenuto illegittimo e lesivo dei diritti delle strutture rappresentate e si riservano tutte le azioni di protesta e sensibilizzazione necessarie per salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini calabresi”.