“Che disastro di commedia”: al Cilea un giallo da risolvere proposto in più di venti Paesi
Scritta da Jonathan Sayer, Henry Shields e Henry Lewis per la Compagnia Mischief Theatre e rappresentata in oltre venti paesi, compresi Cina, Sud Africa, Brasile, Messico, Australia e Nuova Zelanda, la pièce "Che disastro di commedia" sarà in scena il prossimo primo febbraio al teatro Francesco Cilea.
Un’avvincente commedia che vanta la regia di Mark Bell abile ad incastonare tutti i pezzi di una storia che racconta le peripezie di una compagnia teatrale amatoriale che tenta di produrre un ambizioso spettacolo intorno ad un misterioso omicidio perpetrato negli anni ’20, nel West End: “Delitto a Villa Aversham”.
"E' un giallo che manda completamente fuori sia gli attori che gli spettatori: è davvero difficile seguire la trama - spiega una delle attrici Stefania Autuori - abbiamo fatto quasi 200 repliche e siamo un team affiatato e preciso come un orologio svizzero, funzioniamo alla perfezione, tutti sincronizzati. Il pubblico si diverte e partecipa attivamente alla storia nella quale spicca anche la sofferenza umana creata da situazioni imbarazzanti, errori non previsti che possono succedere ad un attore quando è in scena".
E' sicuramente uno spettacolo ambizioso caratterizzato da un susseguirsi di errori, strafalcioni, momenti imbarazzanti e disastri provocati dagli attori stessi, tutto studiato nei minimi particolari, ed è un grande successo internazionale messo in scena in varie capitali europee: Londra, Parigi, Varsavia, Budapest, Atene e Roma. Insieme a Marco e Stefania, in questo "disastro di commedia", i travolgenti attori Viviana Colais, Luca Basile, Valerio Di Benedetto, Alessandro Marverti, Yaser Mohamed, Igor Petrotto.
"Il ritmo incessante dello spettacolo, se da un lato coinvolge il pubblico in un impetuoso vortice di ilarità, dall’altro manifesta la grande fatica fisica che gli otto protagonisti mettono in gioco per rappresentare i disastri che si accumulano in un crescendo senza controllo - aggiunge l'attore Marco Zordan - la produzione AB Management ha creduto in noi e gli apprezzamenti degli spettatori, della critica e i riconoscimenti ricevuti dimostrano che, forse, qualcosa di buono lo abbiamo fatto”.