Associazione Anassilaos: incontro su “La figura del Vampiro nel cinema”
“La figura del Vampiro nel cinema” è il tema dell’incontro promosso dall’Associazione Anassilaos che si terrà martedì 28 gennaio alle ore 17,30 presso lo Spazio Open relatore il Dott. Massimiliano Barberio.
La conturbante figura del vampiro non sarebbe potuta passare inosservata presso i grandi produttori cinematografici, sin dagli albori della settima arte. Gli iconici nomi di Carmilla, Ruthven, Dracula hanno ricevuto una quasi rituale trasposizione dalle pagine al grande schermo e la loro eredità ha ispirato numerosi volti della cultura pop come Lestat, dell’Intervista col Vampiro, o Selene, dal film Underworld, senza contare le innumerevoli reinterpretazioni del personaggio del Conte Dracula stesso: il tormentato Dracula di Gary Oldman, il crudele araldo del male di Christopher Lee e persino l’anti-eroe tutto azione interpretato da Luke Evans.
In questo ginepraio di interpretazioni e riadattamenti, la figura originale del vampiro del folklore si perde nella sua stessa novità, nella pur feconda produzione cinematografica. L’incontro si prefigge l’obiettivo di abbozzare un fil rouge, un vademecum nell’interpretazione della figura del vampiro nel monumentale mondo del cinema, partendo dalle più recenti produzioni dello streaming on demand – nuovo colosso dell’intrattenimento e fucina dell’industria culturale – sino a recuperare i primi film di autore sul vampiro, che hanno tracciato il solco che tutte queste opere d’ingegno seguono, dal “Nosferatu il Vampiro” diretto da Friedrich Wilhelm Murnau del 1922, capolavoro del cinema espressionista tedesco in cui l’attore Max Schreck interpretò in maniera così suggestiva il ruolo di Nosferatu da alimentare la leggenda che fosse un vampiro - nel 1979 il regista Werner Herzog riprese il tema nel suo film “Nosferatu, il principe della notte”, con un altrettanto inquietante Klaus Kinski - al Dracula diretto da Robert Browning nel 1930 che si ispirò al romanzo di Bram Stoker e lancio Bela Lugosi che per anni costituirà la figura tipica del vampiro fino a quando, nel 1958, il regista Terence Fisher lanciò in “Dracula il vampiro” l’inquietante Christopher Lee.
Un posto a parte nel genere vampiresco spetta a “The Vampyr” conosciuto anche come “La strana avventura di David (o Allan) Gray”, del regisra danese Karl Theodor Dreyer apparso nel 1932 che, pur inserendosi in tale serie, presenta delle novità significative. Egli non si ispirò a Bram Stoker bensì alle novelle di Joseph Sheridan Le Fanu e il vampiro è una vampira una vecchia donna, Marguerite Chopin, quasi ad indicare che il male non ha sesso.