Covid-19. Cec: sospese Sante Messe ed esequie, cerimonie “urgenti” solo a “porte chiuse”
Gli effetti del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri promulgato oggi (QUI) si fanno sentire anche sotto l'aspetto della fede e nell'ambito degli eventi religiosi.
La Conferenza Episcopale Calabra, difatti, si adegua alle misure stringenti per contenere e contrastare il contagio e la diffusione del Coronavirus.
I vescovi della nostra regione, dunque, hanno ritenuto di effettuare dapprima una ricognizione delle disposizioni normative date "ai fini di una loro interpretazione" e quindi dell'applicazione quanto più possibile omogenea sull’intero territorio calabrese.
Riferendosi pertanto a quanto contenuto nel Dpcm ricordano che nello stesso è regolata “l’apertura dei luoghi di culto condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro di cui all’allegato 1, lettera d). Sospese, anche, le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri.
Alla luce ti tutto ciò la Cec ritiene opportuno sospendere, da oggi e fino al 3 aprile prossimo o fino a nuove indicazioni, ogni celebrazione religiosa con la partecipazione dei fedeli, da intendersi anche le Sante Messe, comprese le esequie.
Quest’ultime prevedranno esclusivamente la benedizione della salma nelle cappelle (al cimitero o presso altre strutture), o nella casa del defunto ma alla sola presenza dei familiari e comunque e sempre osservando il rispetto della misura della distanza interpersonale di almeno un metro tra i presenti e delle altre misure igienico-sanitarie già richiamate nelle disposizioni della Cec dello scorso 24 febbraio.
Esclusivamente in caso di comprovate necessità e urgenza, per tutte le altre celebrazioni sacramentali, “qualora secondo il discernimento oculato dei parroci non sia possibile il loro rinvio”, si svolgeranno invece celebrazioni a porte chiuse e con la presenza dei soli familiari e comunque e sempre osservando il rispetto della distanza interpersonale.
Nel rispetto del Dpcm, poi, l’apertura delle chiese per la preghiera individuale è possibile purché vengano sempre rispettate le misure igienico-sanitarie e, ovviamente, sempre la distanza di sicurezza.
“Nel delicato compito che ci attende e sulle persone affidate alle nostre cure” i vescovi calabresi invocano dunque “la protezione della Mater misericordiae, affinché interceda per noi e sempre ci dia forza e coraggio per superare ogni ostacolo, anche i più irti e perigliosi, aiutandoci a testimoniare, anche in questo momento, la fede Cristo”.