Turbativa d’asta per l’autostazione di Trebisacce: sequestrata in corso d’opera
La Guardia di Finanza di Sibari, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, e su ordine del Gip locale, ha sequestrato l’Autostazione degli autobus di Trebisacce attualmente in corso costruzione e per un valore complessivo dell’opera sinora realizzata di circa un milione di euro.
Dalle indagini, coordinate da Luca Primicerio, Sostituto presso la Procura della città del Pollino, emergerebbero una serie di gravi elementi che lasciano ipotizzare agli inquirenti degli illeciti commessi da imprenditori privati, amministratori pubblici, dipendenti comunali e pubblici ufficiali, tutti indagati, nell’ambito della procedura di gara in “Project Financing” (operazione economico-finanziaria che è rivolta ad un investimento specifico per la realizzazione di un’opera o la gestione di un servizio, su iniziativa di promotori privati o pubblici), e in relazione all’aggiudicazione del contratto di concessione, progettazione, costruzione e gestione dell’autostazione, per la durata di 79 anni, e per un valore complessivo di 850mila euro.
Da quanto appurato dalle fiamme gialle la pubblicazione del bando di gara sarebbe avvenuta esclusivamente sull’albo pretorio digitale comunale anziché sulla Gazzetta Ufficiale, così come previsto invece dalla normativa di settore per gli appalti di questo importo.
La tesi, pertanto, è che ciò avrebbe condizionato - anche alla luce di altri elementi emersi dall’indagine - la scelta del contraente, non permettendo la partecipazione alla gara di altre ditte a livello nazionale e favorendo l’unica società del luogo che vi ha partecipato e che si è così assicurata l’area del Comune.
Da qui, e alla luce dell’attuale quadro indiziario, si ipotizza un turbamento della procedura di gara. Inoltre, e sempre secondo gli inquirenti, basandosi sui documenti acquisiti ad oggi, l’opera risulterebbe completamente abusiva, a causa dell’omessa richiesta della autorizzazione paesaggistica, dell’attività di verifica di conformità della stessa alle normative edilizie ambientali-paesaggistiche e della redazione dell’atto di validazione.
Il tutto dunque in violazione delle prescrizioni previste dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, dal Codice dei Contratti Pubblici e dal Tuel, il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali.
Ciononostante, e previo un parere di regolarità tecnica, il progetto è stato approvato con una deliberazione della Giunta Municipale.
Pertanto agli indagati vengono contestati l’abuso d’ufficio e la turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e i reati previsti dal Tue (il Testo Unico Edilizia) e dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.