Coronavirus, la lettera del vescovo Bertolone ai fedeli

Catanzaro Attualità

Si rivolge ai fedeli della propria diocesi, Vincenzo Bertolone, arcivescovo della diocesi di Catanzaro. E lo ha fatto per rassicurarli dalla diffusione epidemica del coronavirus. “In questi giorni avrei dovuto compiere la Visita pastorale nella forania di Chiaravalle ed una serie di altre attività pastorali (visite e celebrazioni nel carcere, negli ospedali, scuole, convegni). L’emergenza presente, sempre più stressante, e la necessità di rispettare le stringenti norme dettate a tutela della salute pubblica in quest’ora grave e difficile, suggeriscono un prudente rinvio. Ma se pure non potrò essere fisicamente tra voi, continuerò ad esserlo con il cuore”.

Poi l’invito ad avere fiducia e fede: “Accogliete le mie parole come un delicato segno di affetto da parte di un Pastore che si propone di camminare davanti, accanto e dietro al gregge che il Signore gli ha affidato, e di sostenerlo soprattutto nei momenti della difficoltà e della prova”.

Ha quindi deciso di esprimere la sua vicinanza ai “malati, agli anziani e, in particolare, a chi, in questo momento, nei nostri ospedali, sta lottando contro l’infezione del coronavirus, oppure è in quarantena nelle abitazioni private. A voi dico di lasciare, con docilità d’animo, che sia la luce della fede in Gesù risorto, che dona salute e salvezza al mondo, a sanare le ferite delle sofferenze, umane e spirituali.

Esprime poi “gratitudine, riconoscenza e ammirazione” per “il personale sanitario e parasanitario, i medici e gli infermieri che in queste ore convulse stanno assicurando, con grande umanità ed in molti casi sprezzo del pericolo, un prezioso servizio di professionalità e di dono oblativo per tutti noi. Un pensiero affettuoso rivolgo anche alle forze dell’ordine ed agli uomini ed alle donne delle istituzioni impegnati nella gestione dell’emergenza: compito non facile, il loro, che per essere svolto al meglio necessita adesso della collaborazione, della disponibilità e di un forte senso di responsabilità di tutti noi”.

Poi l’invito a trasformare lo stato di crisi in “opportunità: sia questo il momento, per tutti noi, di intensificare la preghiera quotidiana, da soli e con i nostri familiari. Possano le nostre case diventare cenacoli di preghiera, dove sperimentare la misericordia di Dio, il cui desiderio eucaristico ci spinge ad una più intensa comunione spirituale, con il Signore e con i nostri fratelli. È davvero “forte” la Quaresima che siamo chiamati a vivere, ma auspico che queste limitazioni alle nostre usuali libertà siano anche occasione privilegiata per riflettere sulla nostra umana fragilità e sul senso della vita, nonché per valorizzare gli affetti familiari.

“Non siete soli: il vostro Vescovo sarà con voi”. Il vescovo chiede poi ai fedeli di segnalarecasi di marginalizzazione sociale, di persone e di famiglie bisognose di aiuto, materiale o spirituale, in quanto proverò a dare il conforto e l’aiuto necessario”.