Sindaci della Locride: “impreparati al Covid, esploso in tutta la sua gravità”
Il Presidente dell'Assemblea dei Sindaci della Locride Caterina Belcastro, il Presidente del Comitato Giuseppe Campisi e il delegato alla Sanità Giovanni Calabrese lanciano un grido d’allarme sull’espansione della pandemia in Calabria.
“Lo stato in cui versa la sanità nella Locride, più volte urlato dai Sindaci negli ultimi anni, è esploso nella sua drammaticità, in quanto completamente impreparata, sia dal punto di vista infrastrutturale che delle funzioni, ad affrontare tale critica e drammatica situazione che, quando ineluttabilmente si aggraverà, sfocerà in un disastro sanitario, umanitario e sociale che sará impossibile arginare”.
“L'Ospedale della Locride, unico presidio sanitario, già in emergenza, in un territorio che conta 150 mila abitanti, dal punto di vista strutturale, organizzativo (!) e delle risorse umane (!), non è e non sarà in grado di affrontare l'incombente emergenza sanitaria in atto. Ebbene, come già rilevato, ma repetita iuvant, vista la situazione di impreparazione e disorganizzazione in cui versa l'Ospedale di Locri, si chiede, con urgenza, una corretta gestione dell'emergenza sanitaria Coronavirus nella Locride”.
“Inoltre ribadiamo la richiesta, - prosegue la nota - ancora una volta per evitare la catastrofe, è necessario eseguire più tamponi possibili non solo per isolare i soggetti positivi, ma anche per individuare i casi asintomatici, che sono incubatori capaci di contagiare. Seguire pseudo protocolli troppo rigidi nell'esecuzione dei tamponi e saperne l'esito dopo giorni, si sta rivelando sbagliato.
"Eseguite tamponi "a tappeto" e analizzateli nel nostro territorio, non inviandoli a Reggio ma in loco perché è possibile. Cambiate strategia – termina la nota - o si va verso un destino ineluttabile. Richiamiamo le istituzioni ognuno alle proprie responsabilità, le problematiche della sanità locridea sono uniche e drammatiche rispetto al resto della Calabria. Fatelo ora, siamo ancora in tempo”.