Arpacal, 80% del personale in smart working
"E' chiaro che l'emergenza sta costringendo tutti, compresi noi, a viaggiare a scartamento ridotto, ma, coordinandoci con SNPA e la Regione Calabria garantiremo i servizi di cui il nostro territorio ha bisogno. Temporaneamente abbiamo sospeso le attività in presenza nelle sedi di Vibo Valentia e Crotone, ed alcune sedi amministrative di Cosenza, garantendo comunque il servizio fornito sul territorio. Alcune attività subiranno un differimento nel tempo, come in alcuni casi lo stesso Ministero dell'Ambiente sta suggerendo, ma l'efficacia sarà sempre la stessa”. Queste le parole del direttore generale dell'Arpacal, Domenico Pappaterra in merito allo smart working.
L’Agenzia mantiene la sua piena operatività per le competenze istituzionali ad essa demandate, nonostante l'emergenza Covid-19 e fin da subito ha progressivamente abilitato tutto il personale a svolgere le proprie attività in modalità agile, ossia in smart working da casa, con il coordinamento e controllo dei dirigenti responsabili.
Tutto il personale, salvo coloro che hanno usufruito di ferie o permessi speciali previsti dalla normativa, riesce quindi a garantire le attività che ordinariamente sono svolte in modalità "tradizionale" , raggiungendo un tasso dell'80,7 % di personale "agile" sul totale dei dipendenti. Il restante 19,3%, invece, sta usufruendo di ferie e permessi.
Il direttore generale dell'Arpacal, Domenico Pappaterra, ha informato di ciò non solo il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (SNPA) - di cui Arpacal è la "derivazione" sul territorio calabrese - ma anche lo stesso assessore regionale all'Ambiente, Sergio de Caprio, garantendo l'impegno dell'agenzia in coordinamento con le esigenze che la Regione dovesse avere in questo delicato momento storico.
Anche alcune attività che necessitano della presenza fisica dei dipendenti - tipo esami di laboratorio o sopralluoghi indifferibili - sono svolti con la programmazione e le cautele che l'emergenza pandemica sta imponendo. Nel caso di analisi di laboratorio, ad esempio, come le acque potabili i cui campioni vengono consegnati dalle locali aziende sanitarie, il personale laboratoristico Arpacal viene coordinato dai dirigenti per garantire la presenza essenziale, in ottica di turnazione dallo smart working che al momento è da considerare la modalità di lavoro "ordinaria".