Talarico (Idv): sulle borse lavoro Scopelliti deve fare chiarezza
Sulle borse lavoro Scopelliti deve fare chiarezza. Quello che emerge dalla graduatoria pubblicata sul Burc non fa che confermare quanto già avevamo fatto rilevare, con interventi sulla stampa e con una interrogazione rivolta al Presidente delle Giunta regionale. Dando un’occhiata all’elenco dei soggetti ammessi al beneficio colpisce la contemporaneità della presentazione delle domande: quasi tutte recano quale orario di ricezione le ore 12 notturne del primo giorno utile. Circostanza che non lascia dubbi sul fatto che la stragrande maggioranza delle domande sono state inoltrate a mezzo di servizi postali privati: a mezzanotte le poste sono chiuse! Chiedo allora al Presidente Scopelliti perché si è voluto stabilire quale criterio per la formazione delle graduatorie l’ordine di ricezione agli sportelli postali, anche privati, e non quello, più trasparente, di arrivo al protocollo degli uffici della Regione. Con la procedura individuata è lecito sospettare che le agenzie private abbiano potuto godere di un certo “margine di manovra” nel definire l’ordine di presentazione delle domande. Non è una questione di poco conto: vedere nell’elenco pubblicato centinaia di domande recare il sigillo del medesimo giorno, della medesima ora, del medesimo minuto, del medesimo secondo, è motivo, legittimo, di insospettimento per chiunque. Andando nel merito, non si può non rilevare che anche la composizione della platea dei beneficiari offre ragioni plausibili di perplessità e di disincanto: tolti gli studi professionali, le associazioni e le società sportive, su 988 domande ammesse più della metà rimandano alla medesima società. La ciliegina sulla torta è data dalla presenza, tra i soggetti ammessi, anche qualche impresa di servizio postale, magari quelle che hanno certificato la ricezione dell’80% delle domande presentate, dunque anche la propria!Forse sarebbe il caso di smorzare i toni trionfalistici con cui sono stati presentati i risultati di questa operazione, sospendendo gli effetti del bando in attesa che su tutta la vicenda sia fatta piena luce. Cento milioni di euro sono tanti in una regione come la nostra e non c’è motivo di esultare se il loro impiego non garantisce un reale e proficuo innalzamento dei livelli occupazionali. A maggior ragione se i dubbi sulla trasparenza delle procedure adottate rischiano di gettare un’ombra di discredito sul modus operandi dell’Amministrazione regionale”. E’ quanto si legge in una nota del Consigliere regionale dell’Idv, Mimmo Talarico.