Al via il concorso “Un mondo in cui vivere”
È riservato a tutti i bambini e i ragazzi il concorso “Un mondo in cui vivere” promosso da Franco Marcello Verrino. Lo scopo è quello di avvicinare i giovani all’arte della scrittura e della poesia.
E non solo perché invita a tutti i partecipanti a decantare (utilizzando la lirica oppure la forma del tema classico) le proprie sensazioni, i propri stati d’animo e le più intime aspettative in riguardo alla situazione che attualmente ciascuno di essi si è ritrovato a vivere a causa del Covid-19.
Il concorso sarà diviso in due settori ossia quello dei Bambini delle Scuole Primarie e quello dei ragazzi delle Scuole Medie. I vincitori saranno premiati secondo tale regolamento: Le tre poesie - temi vincitrici appartenenti alle Classi delle Scuole Primarie verranno premiate con una serie di libri e materiali di carto - cancelleria; Le tre poesie - temi vincitrici relative alle Classi delle Scuole Medie verranno gratificate con la fornitura completa dei libri di testo per l’anno scolastico 2020/2021.
Gli elaborati saranno tutti valutati da una giuria esperta del settore. Fra gli illustri giurati citiamo: Angela Giordano, Angela Maria Medaglia, Nunzia Sisca, Anna Nociti, Lia Calabria. Una grande iniziativa resa tale dalla quantità che supera di ben oltre i 300 temi e poesie, provenienti da tutta l’Italia, pervenute all’indirizzo email di Verrino. Con grande orgoglio a tal proposito Verrino afferma: “È importantissimo avvicinare i giovani alla poesia ed alla scrittura… Solo attraverso la riscoperta dei valori autentici sarà possibile la rinascita di un mondo migliore nel quale vivere”.
Ad arricchire il premio di tutti i vincitori e non, continua Verrino: “E’ la notizia giunta da pochi giorni… I disegni dei concorrenti del primo concorso “Ti racconto una Fiaba” e i temi e le poesie pervenute per il secondo concorso “Un mondo in cui vivere” saranno raccolte tutte in un libro edito da Distribuzioni Editoriali”.
Il promotore è convinto che “un bel “libro ricordo” “sboccerà”, in Calabria, da questa quarantena che seppur vissuta da “iperconnessi” si è consumata fra la tristezza e la malinconica mancanza della vita quotidiana. Tik Tok, Social network, Netflix non sono bastati per sconfiggere la noia. Accantonati telefonini, pc e tv in molti sono ricorsi alle vecchie arti: Carta e penna, Tele e colori, giardinaggio e l’arte culinaria e dolciaria.
“La violenza del virus, che all'improvviso ci ha chiuso in casa, e le conseguenti norme anti-contagio imposte dal governo hanno sconvolto noi adulti, figuriamoci la mente dei ragazzi. Essi desiderosi di ripartire al più presto alla “normalità” in tanti si sono avvicinati agli aspetti più concreti della vita e di conseguenza ad apprezzare il valore delle attività manuali come quella di impastare pizze o dolci, piantare fiori in giardino, il ritorno alla scrittura ed alla lettura, la riscoperta del “tavolo del salotto” attraverso i giochi di società e le rassicuranti e tenere chiacchierate fra familiari spesso arricchite di ricordi con annessi album fotografici da scartocciare”.