Tutelare il patrimonio culturale sommerso, Arma e Mibact al lavoro per scandagliare i fondali
L’emergenza Covid che da marzo ha letteralmente modificato la vita degli italiani, anche nell’attività lavorativa, non ha fermato le azioni di tutela dell’immenso patrimonio culturale del Paese da parte del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.
Il Segretariato Regionale del Mibact Calabria, nella persona del Direttore Salvatore Patamia, d’intesa con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, - rappresentata da Fabrizio Sudano, delegato del Direttore Generale Avocante Federica Galloni - hanno ravvisato la necessità di potenziare le azioni di tutela in materia di beni culturali sommersi, attraverso la prevenzione e il contrasto ai fenomeni di danneggiamento e trafugamento del patrimonio locale.
Un obiettivo che viene perseguito promuovendo, nel quadro delle rispettive competenze, da articolate forme di collaborazione interistituzionale, demandando all’Arma dei Carabinieri, con la quale è in corso una proficua attività e collaborazione a supporto del funzionario archeologo subacqueo, l’attuazione congiunta dei profili operativi.
In questi giorni è così in corso la prima campagna di prospezioni subacquee dei fondali antistanti il lungomare di Reggo Calabria.
Le attività, eseguite con il coordinamento sul territorio dal Comando Provinciale dei Carabinieri, dai militari del Nucleo Subacquei di Messina (con una Motovedetta e l’Aliquota Subacquei) e dalla Sezione Addestramento del Centro Carabinieri Subacquei di Genova (gli operatori ROV e Side Scan Sonar), consistono nella prospezione strumentale dei fondali fino a 300 m di profondità con gli Side Scan Sonar, la relativa verifica dei target di interesse con l’ausilio del ROV e nella successiva verifica visiva, alle profondità consentite, da parte dei subacquei di Messina e del Funzionario Archeologo subacqueo.
Il ROV “Pluto” è stato aggiornato, in base alle esigenze operative richieste dal Mibact, dotandolo di una strumentazione elettronica di ultima generazione come il Side Scan Sonar e il sistema GPS di tracciamento del veicolo subacqueo. Dispone, inoltre di due sonar per la ricerca e identificazione dei target e di due videocamere ad alta definizione ed una standard.
Le operazioni sono condotte sotto la Direzione Scientifica del Funzionario archeologo subacqueo, Alessandra Ghelli, e presenziate dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza al Comando del Capitano Bartolo Taglietti.
Attività tutte svolte con la costante collaborazione della Direzione Marittima di Reggio Calabria.