Depuratori controlli nel vibonese, 2 sequestri a Briatico

Vibo Valentia Cronaca

Si è conclusa l'attività di monitoraggio di tutti gli impianti di depurazione dei comuni costieri ricadenti nel compartimento marittimo di Vibo Valentia Marina che si estende per oltre 240 km di costa lungo il litorale tirrenico delle Province di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia. Oltre 40 - comunica la capitaneria - i militari impiegati nell'operazione denominata "Mare blu 2011, 12 le radiomobili che hanno eseguito i controlli ai 44 impianti di depurazione dei 36 comuni costieri tirrenici del Compartimento Marittimo. "L'operazione ambientale, come ha spiegato il Comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina - Luigi Piccioli - rientra nelle attivita' pianificate dal Comando della Direzione Marittima di Reggio Calabria e tesa ad un costante aggiornamento di tutti gli impianti di depurazione prospicienti il litorale costiero dell'intera Regione Calabria". Al termine dell'attivita', sono state elevate dai Militari del Nucleo Operativo Difesa del Mare 31 sanzioni amministrative, per mancanza di autorizzazioni allo scarico e omessa annotazione sui registri degli impianti. Le sanzioni comminate alle amministrazioni Comunali, che vanno da 6.000 a 60.000 euro, sono state inoltrate alla Regione Calabria quale amministrazione competente a stabilire l'importo dovuto per tale inosservanza. Particolare importanza ha assunto l'attivita' ispettiva ai depuratori costieri del vibonese, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia Marina, nella persona del Procuratore Capo Mario Spagnuolo e tramite il Sostituto Procuratore Michele Sirgiovanni. Le operazioni sono state eseguite dalla Sezione Ambiente della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, con a capo il Tenente Maria Lucia Coli', che ha proceduto a sottoporre a sequestro preventivo d'iniziativa due dei tre impianti di depurazione del Comune di Briatico. "Il sequestro si e' reso necessario - continua il Comandante Piccioli - per lo stato di completo abbandono in cui sono stati trovati gli impianti, le cui acque reflue, non trattate dai depuratori, venivano scaricate direttamente nei torrenti sfocianti in mare. Da evidenziare che all'attivita' hanno partecipato anche tecnici dell'Arpacal di Vibo Valentia e gli impianti sono stati dati in custodia giudiziale al C.T.U., appositamente nominato dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, Antonino Saraceno .Dell'attivita' di monitoraggio e dello stato attuale del sistema depurativo costiero della Provincia di Vibo Valentia, e' stato prontamente relazionato il Prefetto con uno specifico fascicolo corredato di rilievi fotografici".