Salute: verso la mobilitazione generale di Cgil, Cisl e Uil
I segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo, hanno invitato i sindaci calabresi a partecipare alla manifestazione di mercoledì 8 luglio per “unire le forze per una battaglia di difesa e riaffermazione di diritti fondamentali”.
Per i segretari “si profila, infatti, la possibilità di utilizzare risorse importanti da investire in maniera strategica, efficace e risolutiva secondo una pianificazione frutto di un confronto che coinvolga in modo significativo istituzioni e parti sociali, da non lasciare nelle mani di burocrati che programmano in maniera ragionieristica”.
Da qui la manifestazione che si terrà l’8 luglio alle 10 davanti la sede della cittadella regionale, e che avrà come tema generale “Emergenza Sanità Calabria, dal Piano di rientro al Piano di rilancio. Per il diritto alla salute oggi negato e la valorizzazione delle professionalità del personale sanitario”. L’evento verrà illustrato durante una conferenza stampa che i Segretari generali, con i Segretari della categorie coinvolte, terranno lunedì 6 luglio, alle 10, nelle sale dell’Hotel Lamezia.
“La drammatica situazione in cui versa il sistema sanitario della nostra regione ha da tempo superato il livello di guardia – scrivono Sposato, Russo e Biondo ai Primi Cittadini – e l’emergenza causata dalla pandemia dovuta al contagio da Covid-19 ha messo definitivamente a nudo un contesto che necessita di una riorganizzazione generale della rete della medicina territoriale e degli ospedali sul piano delle strutture, delle attrezzature, della dotazione di personale, perché il fondamentale diritto alla salute, costituzionalmente garantito, non sia per i calabresi solo una formale enunciazione di principio.
“Ai danni e ai disagi derivanti per le persone e per le famiglie dall’impossibilità di fruire dei LEA in modo adeguato e omogeneo in tutte le aree della Calabria – proseguono i Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil nella lettera ai Sindaci –, si unisce ora la beffa di un aumento dell’Irpef e dell’Irap a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano di rientro dal deficit sanitario per il 2019.
“Questo il risultato assurdo e paradossale di dieci anni di inconcludente commissariamento della Sanità regionale che, invece di migliorare la situazione, ha contribuito per la sua parte a far sì che negli ultimi vent’anni, solo per citare un dato, siano stati investiti in nuove dotazioni sanitarie 16 euro all’anno per ogni calabrese a fronte di 84 per ogni emiliano. È urgente, dunque, una mobilitazione generale delle persone e delle coscienze che metta in primo piano, con assoluta fermezza, la questione del diritto alla salute, perché non si tratta più di mettere toppe su un tessuto ormai troppo lacerato, ma di tessere una stoffa nuova”.