Mare, Martilotti: ripartiamo dalle Comunità costiere della pesca calabrese
Alla Regione chiediamo strumenti a sostegno del settore della pesca in difficoltà a ripartire dopo l’emergenza del Covid-19. I pescatori e le imprese di pesca hanno bisogno di liquidità per ripartire con azioni a sostegno del segmento maggioritario della piccola pesca artigianale rappresentativa di circa il 70% della flotta da pesca. Contributi a fondo perduto da destinare alle imprese di pesca così come hanno fatto la regione Campania, quella delle Marche e altre ancora. In Calabria, invece, decolla il “Riparti Calabria” con i pescatori lasciati a terra! - Lo scrive in una nota stampa Salvatore Martilotti, presidente del “Comitato Pescatori Calabria” -
"Abbiamo assistito - dichiara Salvatore Martilotti - ad annunci, ma si è creata una forte confusione fra strumenti della programmazione pesca UE e interventi di competenza della Regione, a partire dal rifinanziamento della legge di settore la n.27/2004: “Azioni a sostegno di uno sviluppo dell’economia ittica della Calabria compatibile con l’obiettivo di valorizzazione della fascia costiera marina”. Invece di pensare al decollo di strumenti a sostegno per ripartire, da notizie di stampa, si mettono in evidenza l’approvazione da parte del Consiglio regionale di due mozioni. La prima positiva per l’erogazione delle royalties ai pescatori e alle imprese di pesca del crotonese ferme al 2013 per l’attività estrattiva; ma della seconda non avevamo proprio bisogno per la “rideterminazione delle tariffe per le concessioni demaniali marittime per superare “un profilo di disuguaglianza” fra cooperative di pescatori e altre tipologie di imprese."
"Non riusciamo proprio a comprendere, secondo la mozione approvata dal Consiglio regionale – continua Salvatore Martilotti - i pescatori costituiti in cooperativa sarebbero favoriti e, pertanto, c’è bisogno di superare la disuguaglianza! Pur sorpresi, con spirito costruttivo e di grande rispetto delle Istituzioni, siamo convinti che al momento non era proprio urgente pensare di intervenire su una materia delicata e molto rilevante per le attività dei pescatori nell’ambito del demanio marittimo. Noi, al contrario vogliamo portate all’attenzione la complessità della crisi che ha investito i circa 800 battelli della flotta regionale e i circa 2000 pescatori occupati. Forse in questa fase delicata dell’emergenza sarebbe stato più auspicabile un piano straordinario a sostegno del settore della pesca. Purtroppo, alla data odierna non registriamo nessun intervento da parte della Regione. Ma per evitare fraintendimenti è necessario, innanzitutto, prendere atto del prezzo altissimo che sta pagando la pesca in termini occupazionali ed economici. Una crisi che viene certamente da lontano, ma che negli ultimi due decenni ha registrato circa 1000 pescatori espulsi dal settore con una drastica riduzione della flotta."
"Non si può abbandonare al proprio destino - si legge ancora - un settore primario dell’alimentazione dopo la grave emergenza Covid-19, con la sola gestione ordinaria dei fondi comunitari pesca. Noi al momento non possiamo che constatare che la piccola pesca è a terra, in tutti i sensi. Ha molte difficoltà a ripartire per la mancanza di strumenti a sostegno e questa grave situazione sta contribuendo ad acuire la crisi con tanti piccoli pescatori ancora impossibilitati a ripartire. La nuova Regione avrebbe bisogno di invertire rotta per sostenere la ripartenza così come ha fatto la vicina Regione Campania. Ai piccoli pescatori, in particolare, serve liquidità a fondo perduto per ripartire e tutto questo è possibile se si fa decollare un “PIANO PESCA CALABRIA STRAORDINARIO”."
"Tuttavia, - conclude Salvatore Martilotti - per garantire il successo è opportuno anche correggere le attuali distorsioni nella gestione degli strumenti comunitari pesca, riprogrammare gli interventi in sinergia con i pescatori, le forze sociali ed economiche per arginare la pesantissima crisi produttiva, socio-economica ed occupazionale del settore, ma per favore ripartiamo dalle “Comunità costiere” della pesca calabrese per garantire un futuro al mare, all’ambiente e ai piccoli pescatori artigianali."