Tutela magistrati onorari, interrogazione di Ferro e Delmastro (FDI)
“Il governo adotti iniziative urgenti per tutelare i magistrati onorari, riconoscendogli le dovute tutele e una remunerazione corrispondente alla quantità e alla qualità del lavoro prestato, al pari dei colleghi togati, anche prevedendone la stabilizzazione dopo tre anni di servizio”. A chiederlo sono i deputati di Fratelli d’Italia Wanda Ferro ed Andrea Delmastro in una interrogazione a risposta in Commissione rivolta al ministro della Giustizia Bonafede.
Ferro e Delmastro ricordano infatti che “sono quasi cinquemila i magistrati onorari che smaltiscono la gran parte del lavoro dei tribunali italiani, affiancando nel primo grado di giudizio i loro colleghi togati”, non solo nei processi cosiddetti minori, ma anche in cause importanti, ma l’Italia continua a trattarli come volontari, pagati a cottimo”.
I magistrati onorari, spiegano Ferro e Delmastro, “scrivono le sentenze, interrogano i testimoni e, in generale, smaltiscono la gran parte del lavoro dei tribunali italiani, ma non hanno tutele previdenziali e assistenziali, sono pagati con un cottimo esiguo e il loro incarico a tempo determinato viene rinnovato ogni quattro anni, sempre senza alcun miglioramento”.
Come spiegato dall’Assogot, un giudice onorario viene pagato a udienza per 98 euro lordi (tariffa invariata dal 2003), ma non anche per tutta l’attività consequenziale tenuto a svolgere al di là delle ore ufficialmente riconosciute come lavorative. “Una situazione – spiegano i deputati - che li rende più svantaggiati dei giudici di pace e anche rispetto ai vice procuratori onorari. Eppure anche i Got possono esercitare solo dopo aver superato un concorso per titoli, sono sottoposti a verifica quadriennale, sono soggetti a sanzioni disciplinari, svolgono le identiche funzioni dei colleghi togati, ma non gli vengono riconosciuti gli stessi diritti”.
“Da anni – spiegano Ferro e Delmastro - anche le istituzioni europee chiedono che vengano garantite le opportune tutele a questi giudici e la Commissione europea ha aperto una procedura di pre-infrazione contro lo Stato italiano per violazione della direttiva europea n. 99/70, continuando a rinnovare i contratti a termine di Got e Vpo senza aggiungere idonee tutele o remunerazione, ma ad oggi le cose non sono cambiate, così come non cambiano le promesse dei vari governi che si sono succeduti. Il governo ponga fine a questa vergognosa situazione di sfruttamento legalizzato all’interno del sistema giustizia”.