Sanità: De Masi (Idv), riparto del fondo sanitario regionale, provincia di Crotone penalizzata
Il Presidente del Gruppo IdV in Consiglio Regionale, Emilio De Masi, ha presentato una Interrogazione a risposta immediata in ordine al riparto del Fondo Sanitario Regionale riguardo la specialistica ambulatoriale privata per sapere se corrisponde al vero la circostanza secondo la quale alla Provincia di Crotone viene assegnato 1 milione di euro in meno rispetto al 2010 e quali sono i criteri attraverso cui la Regione Calabria ha provveduto a ripartire i fondi della specialistica ambulatoriale privata. Inoltre, - chiede De Masi- l’interrogazione si pone lo scopo di chiedere se, al fine di evitare che molti utenti della Provincia di Crotone vedano limitato il proprio diritto ad essere curati e si vedano, al contrario, costretti ad “emigrare” fuori Provincia per usufruire dei servizi in argomento, la Regione Calabria intenda provvedere a dei correttivi per non penalizzare ulteriormente le comunità presenti nel territorio crotonese, a favore di quelle province Calabresi il cui incremento dei fondi non appare giustificato atteso che, per l’ottima organizzazione pubblica, non riescono a produrre tutte le prestazioni a disposizione delle strutture private”. Mi preme sottolineare- continua De Masi- che le assegnazioni finanziarie per l’anno 2011 sono stati perequati mediante il criterio del numero dei residenti (25%) e quello di storicità delle prestazioni erogate dalle strutture del territorio (75%) e alla Provincia di Crotone vengono riconosciuti circa 161.000 abitanti, mentre il dato Istat assegna alla stessa, alla data del 31 luglio 2010, 174.185 abitanti. Oltretutto, per tutte le province calabresi, tranne per Crotone, sono previsti aumenti consistenti nella distribuzione dei fondi e i cittadini di Crotone, per usufruire delle prestazioni assicurate dalla Struttura Villa Giose, le cui convenzioni sono state revocate, si sono rivolti nel corso del 2010 agli altri operatori dei servizi di che trattasi (laboratori d’analisi, radiologia, fisioterapia, medicina polispecialistica), i quali ex lege hanno fornito quelle prestazioni “fuori budget”, senza, pertanto, poterne chiederne il rimborso al sistema sanitario regionale; se gli operatori sanitari di cui al capoverso precedente dovessero ritenere di non fornire più prestazioni “fuori budget”, gli utenti della Provincia di Crotone si vedranno costretti “ad emigrare” fuori provincia per vedersi assicurati i servizi in argomento. Il territorio della Provincia di Crotone viene depauperato, anche a causa del paventato ridimensionamento del locale nosocomio, di una ulteriore importante risorsa necessaria all’abbattimento dei coefficienti di ricovero ospedaliero e del consumo dei farmaci. Occorre evidenziare che lo scorso anno gli operatori della Provincia di Crotone hanno firmato i contratti che regolano la fornitura annuale di prestazioni, entro il termine tassativo del 28 febbraio, mostrando un forte senso di responsabilità, atteso che andare oltre questo termine avrebbe provocato un collasso al S.S.R. e la circostanza di cui sopra non può rilevarsi come ulteriore penalizzazione per gli stessi operatori della Provincia di Crotone”.