Incendio Tmb San Leo, Sainato: ascoltare popolazioni allarmate dalle conseguenze
Il consigliere regionale Raffaele Sainato è intervenuto decisamente durante l’animata conferenza dei Sindaci della Locride, tenutasi a Siderno nella serata di martedì, che ha discusso come primo punto all’ordine del giorno la situazione inerente lo smaltimento dei rifiuti dell’area, dopo l‘incendio che ha in gran parte messo fuori uso l’impianto TMB di Siderno.
Una situazione emergenziale, che rende materialmente impossibile smaltire i rifiuti in tutta l’area Locridea. Durante l’incontro è emersa, infatti, l’opportunità di inviare i rifiuti indifferenziati della Locride in Puglia per i prossimi 60 giorni e nell’immediato, sino al 3 ottobre, presso l’impianto di Alli a Catanzaro. La disciplina di questi conferimenti spetterà alla Città Metropolitana che guida l’Ato di cui fanno parte i comuni della Locride.
Il consigliere Regionale, ha dunque evidenziato la necessità di aprire una linea di interazione e collaborazione tra gli enti locali, la Regione e la Città Metropolitana di Reggio, per trovare una soluzione congiunta all’emergenza, così come una decisione condivisa sul futuro dell’impianto a TMB.
“Come consigliere regionale del territorio mi pongo a disposizione- ha sottolineato - sin da domani per presentare la problematica in Consiglio Regionale ed agire da tramite con l’assessorato al ramo in Cittadella. È quanto mai appropriato l’aver individuato un delegato dell’Assemblea dei sindaci per l’ambiente – ha ammesso Sainato - nella persona del primo cittadino di Roccella Jonica Vittorio Zito, per seguire l’evolversi della situazione. La Regione Calabria - ha affermato - dovrà affiancare il territorio, come evidenziato dalla capo struttura dell’assessore De Caprio, per sostenere i costi derivanti dai necessari conferimenti dei rifiuti fuori area.
Sarà necessario per trovare delle soluzioni adeguate, – ha ancora sottolineato Sainato, che per lungo tempo si è occupato di ambiente come assessore del Comune di Locri – considerare i danni all’ambiente e alla struttura dell’impianto di San Leo. Rispetto all’Ato, si deve ricordare che tutti i comuni della Locride ne sono parte e condividono la possibilità di conferire i propri rifiuti anche in altri impianti eventualmente disponibili e non eccessivamente lontani del territorio provinciale. La situazione odierna – ha continuato- mette in evidenza l’importanza dell’impianto di Siderno, che oggi è incontestabilmente emersa per l’intera area.
I cittadini di Siderno e Locri - ha riconosciuto - hanno già pagato duramente le conseguenze ambientali legate all’impianto di San Leo e alle sue emissioni maleodoranti più volte denunciate”. Rispetto alla possibilità di un eventuale ampliamento e riqualificazione dell’impianto stesso, proposta emersa da un progetto in via di finanziamento da parte della Regione, Sainato ha messo in chiaro, come l’incidente della scorsa settimana, abbia posto in seria discussione il progetto stesso. “Un programma molto temuto dalle popolazioni – ha riconosciuto- e il cui futuro potrebbe essere, se necessario, in parte stralciato se non considerato sostenibile”.
“Emerge- ha concluso - la necessità di una nuova lavorazione per la linea dell’umido. È da ammettere che se la presenza delle discariche non potrà essere completamente dismessa, queste dovranno essere comunque riservate a scarti di lavorazione, sempre più limitati, per i quali anche luoghi come la discarica di Melicuccà potrebbero essere considerati sufficienti”.
“Emerge con chiarezza – ha rimarcato Sainato - che ogni progetto sull’area di Siderno o di Locri deve essere valutato insieme alle comunità, che vivono questi territori, così martoriati nel tempo dagli errori commessi nella lavorazione dei rifiuti. Si dovrà considerare dove, come e perché fare eventualmente il nuovo progetto proposto. Non si può mettere a rischio una intera comunità, del resto la gente non ha più fiducia in un impianto per cui ha pagato un prezzo altissimo. Non è possibile- ha rimarcato - tralasciare il malcontento che emerge a Siderno, è, invece, necessario operare come un’unica comunità della Locride. La Regione ed i tecnici dovranno ascoltare il territorio, che oggi è sicuramente allarmato. Si è pagato il costo di una gestione sbagliata ed inefficiente e si rischia di non riuscire a controllare una problematica di tale portata”. In conclusione, Sainato, ha ancora riaffermato la propria volontà di affiancare il delegato dell’assemblea dei primi cittadini locridei in modo da sveltire la soluzione del problema, facendosi latore della problematica sia in Consiglio regionale che presso la Cittadella di Germaneto.