Csv: “Altrove”, quando la felicità è su un muro bianco
In un muro bianco può essere contenuta la felicità? Si, se diventa un mezzo attraverso il quale esprimersi senza limiti e regole. Ai ragazzi delle associazioni di volontariato “Il Girasole” e “AIPD” non è sembrato vero trovarsi davanti – in due momenti diversi – un’intera parete in una sala del Complesso Monumentale del San Giovanni a disposizione della propria creatività, grazie ai giovani fautori di “Altrove”, il movimento di arte contemporanea che sin dal 2014 si adopera per far sì che quanto prodotto a livello artistico a Catanzaro abbia una dimensione meno confinata possibile.
E questo, negli anni, è stato raggiunto, sia con la validità delle proposte e delle realizzazioni compiute che hanno abbellito i muri della città, e fatto sì che le giornate di “Altrove” fossero una riuscita sperimentazione di accostarsi alle nuove definizioni artistiche, sia con l’avvio di collaborazioni importanti a livello territoriale, che permette l’alternarsi delle varie edizioni. Ed è tramite il sostegno di “4Culture”, ad esempio, che “Altrove” ha potuto portare avanti il progetto “Grande Madre delle Stelle”, che si arricchisce di due momenti laboratoriali dedicati alle persone con disabilità.
I ragazzi con disabilità intellettiva de “Il Girasole” di Lamezia Terme e quelli con Sindrome di Down dell’AIPD di Catanzaro hanno avuto così l’opportunità di divertirsi con i colori ed i carboncini con un vero artista accanto, Roberto Alfano. Ma a loro questo poco importava, anche perché Alfano - conosciuto in tutta Italia per la sua personale interpretazione dell’arte urbana, che fa riferimento alle opere dei maestri francesi del post-impressionismo, alla transavanguardia italiana, alla cultura underground ed all’Art Brut – non ha assolutamente condizionato la loro espressione pittorica. E’ stato accanto a loro tutto il tempo, li ha incoraggiati e lasciati liberi di completare il disegno con il tempo a disposizione:
“Roberto Alfano è anche un educatore, ed il lavoro sperimentale fa parte della sua ricerca pittorica, fatta di libertà e spontaneità – spiega Vincenzo Costantino, tra i fondatori di “Altrove” – La sua è un’arte generativa, che esce dagli schemi classici, proprio perché si avvale della forza creativa di questi ragazzi che vivono un disagio e non hanno tante occasioni di esprimersi. Lui interviene successivamente, sulla traccia da loro lasciata, quasi a far fuoriuscire quello che essi hanno voluto rappresentare. E il risultato del lavoro farà parte a pieno titolo della mostra che potrà essere visitata, qui al San Giovanni, dal 10 ottobre al 5 novembre”.
Intanto Luca, Antonio e Gianpiero dell’AIPD non hanno smesso un attimo di ricreare delle forme con i loro carboncini, senza mai distrarsi e senza mai mostrare segni di stanchezza: “E’ un’iniziativa encomiabile, perché accresce il processo di autostima e dà la possibilità di esprimersi senza paura di sbagliare – è il commento di Marina Dominijanni, coordinatrice dell’AIPD – Loro non sono diversi, hanno gli stessi bisogni dei loro coetanei e di dimostrare di essere capaci di fare qualcosa. Ed il fatto che non si siano mai fermati finora, quando la loro capacità di concentrazione è solitamente limitata, la dice lunga su quanto si stiano divertendo adesso”.