Catanzaro, scoperta villa magnogreca del IV secolo a.C., le perplessità delle associazioni
Importante scoperta archeologica nel quartiere Santa Maria di Catanzaro, dove gli operai impegnati nelle operazioni di scavo per la realizzazione di una fermata della metropolitana si sono imbattuti in dei reperti di epoca magnogreca.
Da un primo sopralluogo, lo scavo ha riportato alla luce l’intera cinta muraria di un'abitazione, assieme ai vari pavimenti incredibilmente sopravvissuti al passare del tempo. La villa si estende per circa 200 metri quadrati, e la Soprintendenza archeologica si è già attivata per recuperare eventuali oggetti ed approfondire lo scavo.
"Quest'ultimo rinvenimento è l'ennesima testimonianza dell'esistenza di un territorio ricco di storia. Ovunque si scavi nella valle del Corace emergono reperti importanti”, spiega Ivan Cardamone, Assessore Comunale alla Cultura, che tiene a precisare che nonostante gli approfondimenti archeologici i lavori di realizzazione della metropolitana, che collegherà il polo di Germaneto, non subiranno ritardi.
La scoperta, per quanto in fase di approfondimento, ha aggiunto un ulteriore tassello alle tesi portate avanti da alcuni storici locali, come Aldo Ventrici, che sostiene da tempo la necessità di retrodatare la fondazione della città, oggi associata all’ottavo secolo dopo Cristo.
Ma genera anche alcune perplessità, come quelle mosse da diverse associazioni cittadine, riguardo il futuro dei ritrovamenti archeologici. Si teme infatti che la Soprintendenza possa trasferire i reperti trovati nella villa presso la sede museale di Lamezia, come già fatto in occasione di altri rinvenimenti.
A tal proposito, viene chiesto di indire una conferenza stampa per spiegare alla cittadinanza cosa è stato trovato e cosa si intende farne, una volta terminati i sopralluoghi e le ricerche.