“Destagionalizzare il turismo in Calabria”, la proposta delle associazioni alla Regione
Non modificare la Legge Charter del 2018 che prevede di incentivare il turismo attraverso il potenziamento dei trasporti aerei, ferroviari, marittimi e su gomma anche nei periodi di bassa stagione. È quanto chiesto da Unindustria Calabria, Fiavet Confcommercio e Assoviaggi Confesercenti, che hanno esposto le loro motivazioni nel corso di un confronto avvenuto in occasione dell’audizione in Consiglio Regionale.
Le associazioni infatti ritengono che la proposta di modifica di iniziativa della Giunta Regionale contenga delle anomalie, in quanto la Regione avrebbe potuto estendere i benefici della norma anche ai flussi di alta stagione. Il tutto è stato messo nero su bianco in un documento unitario, che porta la firma di Massimo Falbo, consigliere di Unindustria Turismo, Giuseppe Zampino di Fiavet e Dino de Santo di Assoviaggi.
Il documento è stato ritenuto valido da Pietro Molinaro, presidente della Commissione Agricoltura e Turismo della Regione Calabria, che ha rinviato dunque a successive sedute la stessa Commissione per valutare il progetto di legge ed i suoi opportuni approfondimenti.
““Ferme restando le destinazioni più note considerate a ragione il fiore all'occhiello dell'offerta turistica calabrese, il turismo balneare e quello cosiddetto lowcost, tenuto conto delle grandi potenzialità del territorio e della necessità di mettere a catalogo una offerta più ampia e variegata, si rende necessario allargare il bacino dei potenziali fruitori, comprendendo anche quanti realizzano attività culturali e naturalistiche legate alle tradizioni locali, dall' artigianato alla gastronomia, magari in aree rurali e decentrate”, scrivono le associazioni nel documento unitario.
“L'occasione dell’audizione si è rivelata propizia per ragionare sui nuovi paradigmi del turismo post-covid, che verosimilmente impediranno, a breve, di realizzare i grandi numeri possibili con le concentrazioni turistiche, consentendo però di intercettare segmenti e nicchie più attente all'offerta di qualità e quindi a maggiore valore aggiunto”, concludono.
Si è posta dunque evidenza sulla necessità che l’intero territorio calabrese usufruisca dell’allargamento della platea dei potenziali fruitori, e dunque di una considerazione turistica "spalmata" lungo tutto l'anno, senza preferenze o vincoli.