Incendio discarica Comunia, l’Arpacal pubblica un report con le attività svolte
Arriva la risposta di Arpacal ai numerosi solleciti riguardanti l’incendio che ha colpito la discarica di località Comunia di Lazzaro nel comune di Motta San Giovanni. Nei giorni scorsi i residenti erano tornati più volte a sollecitare maggiori informazioni sulla pericolosità dell’evento, ottenendo l’attenzione della politica regionale, che in diverse occasioni ha sollecitato l’Arpacal.
L’ente ha dunque pubblicato “una relazione a cura dei servizi tematici Aria e Suolo e rifiuti in cui viene illustrata dettagliatamente l'attività che l'agenzia ambientale ha svolto presso la discarica sita in località Comunia di Lazzaro di Motta San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria”, che ripercorre “tappa per tappa” gli interventi svolti dai tecnici presso l’impianto.
Diversi i sopralluoghi eseguiti (il 7, 18 e 20 agosto, e poi l’1 ed il 16 settembre) fino alla riunione in prefettura del 25 settembre scorso, dove la Regione si è impegnata a garantire “60 mila euro da impegnare per l’attività di spegnimento dei focolai ancora attivi in località Comunia e per un monitoraggio ambientale che il Comune avrebbe affidato ad un laboratorio privato”.
L’Arpacal ha infatti ribadito che nel corso dell’ultimo incendio “non vi era presenza di incendio con fiamma attiva bensì si svolgeva una lenta combustione sommersa di materiale organico misto a materiale strutturante ligneo cellulosico”, così come già avvenuto in passato, nel 2017.
A tal proposito, l’ente ha ribadito di non aver ricevuto “alcuna segnalazione da parte dell’Autorità Sanitaria competente territorialmente riguardo episodi acuti e/o particolarmente gravi di disagi irritativi/olfattivi”, e che il Comune si sarebbe affidato, per il monitoraggio ambientale, ad un laboratorio privato. I risultati delle analisi verranno comunque presi in considerazione dai tecnici, che valuteranno la possibilità di ulteriori indagini o interventi.
Infine, dall’Arpacal ricordano di aver già segnalato in passato che la problematica della discarica di Comunia “va risolta attraverso un’opera di smassamento degli abbanchi di compost che stanno lentamente bruciando a causa di focolai sommersi tra gli stessi. Tale procedura è l’unica da realizzare perché il problema sia risolto alla radice, permettendo all’Agenzia, a focolai definitivamente spenti, di attivare un’indagine ambientale per conoscere l’eventuale ricaduta sul suolo degli inquinanti. Attività di smassamento, evidentemente, che non spetta all’Arpacal e che, solo grazie ad un intervento recente dell’Assessorato regionale all’Ambiente che ha finanziato il Comune, sono iniziate lunedì scorso”.
“Da questi documenti è assolutamente intuibile che il problema debba essere risolto da più soggetti, ciascuno con una propria specifica competenza, ma sempre nel rispetto dei ruoli e delle prescrizioni tecniche che noi abbiamo già più volte segnalato”, conclude il direttore generale Domenico Pappaterra.