Stato di agitazione dei lavoratori del pubblico impiego, sit in in tutta Italia
C’è lo stato di agitazione dei lavoratori del pubblico impiego al centro dell’incontro convocato per oggi alle 15 da Cgil, Cisl e Uil. La manifestazione nasce per i problemi rilevati nel settore, come le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, i rinnovi contrattuali, la revisione dei sistemi di classificazione, lo sblocco delle relazioni sindacali e della contrattazione integrativa nella Pubblica Amministrazione
I lavoratori in questione hanno deciso di promuovere un sit-in negli spazi antistanti i presidi ospedalieri del nostro paese per esprimere “tutta la vicinanza e la solidarietà ai colleghi della sanità, che in questo malaugurato anno 2020 hanno dovuto fronteggiare l’emergenza da Covid-19, combattendo inizialmente addirittura senza i dispositivi di protezione individuale e senza Protocolli e direttive univoche che definissero i comportamenti da adottare per affrontare un infido nemico sconosciuto che tante vittime sta mietendo in tutto il mondo”, scrivono Alessandra Baldari (Fp Cgil Calabria), Luciana Giordano (Cisl Fp Calabria), Elio Bartoletti (Uil Fpl Calabria) e Loredana Laria (Uil Pa Calabria).
Protesta con la quale i sindacati vogliono mettere in evidenza le criticità del sistema sanitario, gli orari di lavoro, la turnazione, l’esposizione al contagio, la carenza di posti letto e di personale. A questi problemi, come denotano i segretari, si aggiunge “l’impossibilità di garantire le cure ai “pazienti ordinari”, privati, per le ragioni sopra dette, della possibilità di ricorrere all’assistenza sanitaria e ospedaliera. In Calabria, purtroppo, non è stato possibile organizzare alcun presidio e sit-in negli Ospedali per le limitazioni imposte dalla Zona Rossa”.
Le Federazioni regionali e territoriali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl calabresi hanno inviato una lettera, con le ragioni della mobilitazione, ai cinque Prefetti della Calabria, per l’inoltro la Governo nazionale, e un appello alla Deputazione dei parlamentari calabresi per avere il loro sostegno in merito alla vertenza. Hanno, inoltre, ritenuto di riunire in videoconferenza tutti i dipendenti pubblici della regione, convinti che “la Calabria abbia un milione di motivi in più per esprimere tutto il dissenso nei confronti di un sistema sanitario regionale che sta mettendo, da troppo tempo, a dura prova la resistenza e la forza di volontà dei professionisti della sanità”, scrivono Cgil, Cisl, Uil.
Da qui la decisione di organizzare un momento di incontro, “un’assemblea virtuale, dunque, per aprire un dibattito serio sulle condizioni del pubblico impiego, ormai esamine a causa dei tagli alle risorse finanziarie e umane perpetrate dai vari Governi nazionali nell’ultimo ventennio, ma soprattutto per aprire una finestra di confronto attivo sulla disastrosa situazione in cui versa la nostra sanità e sui troppi sacrifici imposti agli operatori sanitari. I fatti degli ultimi giorni che hanno coinvolto la struttura commissariale, i servizi televisivi su indagini e denunce realizzate da giornalisti caparbi e determinati hanno, ancora una volta, messo in luce tutta una serie di responsabilità, più e più volte denunciate dalle scriventi nel corso degli anni, sul buio che avvolge questo inefficiente sistema sanitario”.