Pari opportunità. Firmato protocollo avvocati - comitato Lamezia
E' stato sottoscritto questa mattina al tribunale di Lamezia Terme il protocollo d'intesa tra il consiglio dell'ordine degli avvocati e il comitato pari opportunita' di Lamezia Terme e Tribunale, in ossequio alle vigenti norme di legge e sentenze della Corte Costituzionale in materia di pari opportunita'. In particolare, il protocollo d'intesa e' volto alla promozione di "strategie condivise" finalizzate alla diffusione dei principi di pari opportunita' ed alla rimozione di ogni comportamento discriminatorio per ragioni di sesso nell'esercizio della professione forense. La commissione pari opportunita' degli avvocati ha chiesto e ottenuto, dagli altri soggetti sottoscrittori, di sviluppare un rapporto di intensa collaborazione finalizzato alla definizione di un comune progetto di attivita' di studio, ricerca e formazione in materia di pari opportunita'. "Il protocollo - e' stato spiegato questa mattina - intende naturalmente garantire l'efficienza e l'andamento della Giustizia, cosi' come la salvaguardia del diritto alla difesa dell'assistito, mediante la costruzione di un percorso condiviso di assunzione di impegni tra i reciproci soggetti sottoscrittori". In particolare il protocollo, riconosce lo stato di gravidanza e maternita' quale causa di legittimo impedimento a comparire alle udienze, dell'avvocata civilista, giuslavorista e penaliste (in tal caso con alcune esclusioni), durante i due mesi precedenti la data presunta del parto ed i tre mesi dopo il parto. Le avvocate dovranno presentare apposita istanza all'autorita' giudicante, allegando il certificato medico indicante la data presunta del parto o il certificato di nascita, senza necessita' di ulteriori specificazioni comprovanti particolari patologie. L'istanza dovra' essere ritualmente comunicata anche al difensore della controparte. "Il protocollo - hanno evidenziato - e' un significativo ed importante esempio di "azione positiva", per la reale parita' fra uomini e donne nell'esercizio della professione forense e tende a rimuovere ogni comportamento discriminatorio per ragioni di genere. Si ritiene, il tema della conciliazione, sempre piu' centrale nell'organizzazione lavorativa della donna avvocato, per consentire a donne e uomini una partecipazione equilibrata alla vita professionale ed alla vita familiare. Tutte le parti che hanno sottoscritto il protocollo hanno inteso sviluppare un'azione di collaborazione volta alla realizzazione della diffusione e valorizzazione della cultura delle pari opportunita' nella professione forense, ritenendo necessaria una sinergia tra le stesse parti, nell'ottica di una corretta applicazione della normativa antidiscriminatoria".