Emergenza Covid, il Pd Cosenza: “Attivare i posti in terapia intensiva”

Cosenza Salute

Il Circolo provinciale di Cosenza del Pd Salute, Ambiente e Territorio è perentorio “i posti di Terapia Intensiva previsti nel Piano Covid devono essere aperti ora". È emerso nel corso di un incontro del circolo dedicato alla sanità calabrese.

"Il Covid ha messo sotto gli occhi di tutta Italia la tragica carenza di posti di TI in Calabria - dichiara Enzo Damiano, segretario del Circolo del PD - ma le criticità presenti erano note a tutti a partire dai manager della sanità regionale e della struttura commissariale nonché, purtroppo, agli operatori che si trovano a lavorare quotidianamente in una situazione emergenziale".

Nella nota, il circolo Salute, Ambiente e Territorio ricorda come il piano Covid in Calabria sia stato redatto a giugno restando, però, sulla carta mentre la sua attuazione "restituirebbe alla regione i posti di TI necessari, adeguandoli, finalmente, ai numeri standard minimi. Come sempre avviene nella nostra Calabria, quanto deciso resta, però, lettera morta".

"Abbiamo imparato che tra il dire e il fare non c'è di mezzo il mare, ma il nulla" continua Enzo Damiano - già componente dell’Assemblea nazionale del PD e Segretario della Cisl Calabria - che chiede l’attuazione di quanto deciso con decreto regionale relativamente l’assegnazione di posti aggiuntivi di Terapia Intensiva.

Per quanto riguarda l’AO di Cosenza, ai "19 posti esistenti sono previsti ulteriori 34 posti aggiuntivi di TI", mentre per quanto riguarda Castrovillari, Rossano/Corigliano e Paola/Cetraro, "ai rispettivi 2, 4 e 6 posti esistenti se ne sarebbero dovuti aggiungere otto, sei e quattro di Terapia intensiva". "Inoltre - continua la nota - si sarebbe dovuto procedere all’assegnazione di posti di Terapia semintesiva, di cui 26 assegnati all’AO di Cosenza, 8 a Castrovillari, 10 Rossano/Corigliano e 8 Paola/Cetraro Paola/Cetraro.

Infine, relativamente alla Degenza Covid territoriale, i tre ospedali dell’Asp "dovrebbe vedersi assegnati 30 posti complessivi, permettendo una minore pressione del carico di lavoro sull’Annunziata. Con l’attuale modello gestionale dell’emergenza si sta scaricando tutto sugli Hub - continua Damiano - paralizzando l’erogazione di assistenza specialistica indifferibile: stroke, infarti, neoplasie, politraumi e molti altri". "È essenziale - continua l’ex Segretario regionale della Cisl - un maggior coinvolgimento della struttura territoriale per non fare andare in tilt l’AO di Cosenza".

La gestione dell’emergenza "necessita di una nuova governance complessiva della sanità calabrese" ma il primo passo per il cambiamento deve partire "da una presa di coscienza collettiva, in primis dei cittadini troppo a lungo silenti mentre dovremmo richiedere a gran voce che sia garantito il diritto costituzionale alla salute. La responsabilità è collettiva - conclude Damiano -; almeno in parte la Zona rossa l'abbiamo proclamata tutti noi con il nostro silenzio".