Covid, Arcuri assicura: “Entro settembre sarà possibile vaccinare tutti gli italiani”

Calabria Salute
DOMENICO ARCURI

Mentre nel Regno Unito sono arrivate le prime dosi del vaccino per il Covid, il commissario straordinario per l'emergenza Covid 19, Domenico Arcuri, ha assicurato che “a cavallo tra il secondo e il terzo trimestre del prossimo anno saremo potenzialmente in condizione di vaccinare la totalità della popolazione”. L’ha detto nel corso di una audizione in videoconferenza davanti alle commissioni riunite Trasporti e Affari sociali della Camera.

Ha quindi assicurato che “il piano per la distribuzione e la somministrazione dei vaccini è sostanzialmente pronto” e inoltre che è in atto “l'interlocuzione con amministrazioni locali, forze armate e grandi aziende. Non siamo preoccupati dalla temporalità, quando i vaccini ci saranno noi saremo pronti. Abbiamo lavorato bene e in anticipo".

Ha poi aggiunto che il primo vaccino disponibilesarà distribuito sul territorio nazionale direttamente dalla azienda produttrice” e in merito al vaccino Pfizer ha affermato che “sono stati già individuati 300 punti di somministrazione, sostanzialmente presidi ospedalieri: l'87% di questi presidi già dispone delle celle frigorifere necessarie a conservare questo tipo di vaccino a temperature estremamente basse (almeno -75) anche se le dosi dovessero restare in giacenza per oltre 15 giorni”.

L’organizzazione del modello di distribuzione e somministrazione sarà in due blocchi: “Il primo riguarda appunto i vaccini, quelli Pfizer, che vanno conservati a temperature bassissime: il secondo interessa i vaccini che si possono conservare tra i 2 e gli 8 gradi, verosimilmente per primi quelli Astrazeneca e a seguire gli altri. I vaccini Pfizer saranno distribuiti direttamente dall'azienda produttrice e conservati nei 300 punti di somministrazione individuati; tutti gli altri saranno convogliati in un grande hub centrale e di qui trasportati in sicurezza, con l'aiuto dell'Esercito, nei 1.500 punti di somministrazione (1.200 più i precedenti 300). Si tratta di due modelli diversi - ha concluso Arcuri - il primo complesso dal punto di vista quantitativo, il secondo relativamente più semplice".

Ha poi aperto alla possibilità che nel secondo semestre dell’anno medici di base e pediatri potrebbero “contribuire alla somministrazione dei vaccini ai propri assistiti. Più avanti ancora - ha aggiunto - per una somministrazione ancora più massiva sarà possibile coinvolgere anche le farmacie”.