Giornata migranti: la salute psicofisica al centro dell’impegno di Sos Villaggi dei bambini

Calabria Attualità

Alla vigilia della Giornata Internazionale per i Diritti dei Migranti (18 dicembre), istituita vent’anni fa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, SOS Villaggi dei Bambini vuole riportare l’attenzione su coloro che intraprendono la via della migrazione ancora bambini o ragazzi, spesso da soli, senza l’accompagnamento di un genitore o perdendolo durante la lunga odissea verso l’Europa.

Sono i Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), di cui l’Organizzazione si prende cura in tutte le fasi del percorso. SOS Villaggi dei Bambini infatti è presente nei Paesi d’origine dei MSNA, dove interviene con programmi di emergenza, di accoglienza di bambini privi di cure e dove sostiene le famiglie che vivono momenti di fragilità affinché restino unite; interviene nelle aree di transito, in cui, oltre al primo soccorso, offre accoglienza temporanea ai minorenni non accompagnati e si occupa di avviare le procedure di ricongiungimento familiare; opera infine nei Paesi di destinazione, dove accoglie e sostiene, anche psicologicamente, i MSNA accolti nei Villaggi SOS e li aiuta poi nella fase di inserimento e integrazione nella società, accompagnandoli nel raggiungimento dell’autonomia.

“SOS Villaggi dei Bambini si impegna a garantire ai Minorenni Stranieri Non Accompagnati il diritto di essere bambini, prima ancora che quello di essere migranti. – spiega Orso Muneghina, Responsabile Programmi Internazionali ed Emergenza di SOS Villaggi dei Bambini - Tale condizione implica che ai bambini e ai ragazzi accolti nei nostri servizi venga assicurato il diritto alla salute, al gioco, all’educazione, all’accoglienza, come a tutti gli altri diritti presenti nella Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia. I ragazzi migranti sono spesso esposti ad avversità multiple, che li hanno portati ad abbandonare il Paese di origine e intraprendere un viaggio difficile lungo anche anni. Durante il percorso, possono essersi trovati ad affrontare numerose crisi e condizioni stressanti. Anche l’arrivo in Italia è fonte di stress a causa dell’incertezza del proprio stato, dell’accoglienza a loro riservata e della qualità della comunità in cui si ritrovano. Ecco perché la nostra azione ha un focus particolare sul rafforzamento del benessere psicologico di bambini e ragazzi, che passa, prima di tutto, da un’attività di promozione della salute mentale e del benessere psico-sociale rivolta alla comunità e alle famiglie. Bambini e ragazzi, tuttavia, sono resilienti e la maggioranza di loro (70-85%) riesce a reagire bene rispetto a quanto vissuto, con un adeguato supporto psico-sociale.”

SOS Villaggi dei Bambini è parte del network di SOS Children’s Villages, presente in 136 Paesi e territori; in ognuno di questi Paesi l’Organizzazione promuove i diritti dei MSNA e si impegna a garantire interventi preventivi per il loro benessere. L’impegno si concretizza in una serie di progetti destinati a MSNA e famiglie migranti.

PROGETTO EPSUM

Il progetto nasce per aiutare i bambini rifugiati ad affrontare le proprie difficoltà, a gestire le emozioni e a socializzare con i coetanei, per favorire il loro benessere psicofisico e la salute mentale. Nel corso del progetto EPSUM, co-finanziato dall'Unione Europea, professionisti e volontari vengono formati all'intervento psico-sociale TeamUp, per imparare a guidare i bambini attraverso giochi, attività ludico-sportive e ricreative, danza ed esercizi di consapevolezza corporea, che contribuiscono al loro sviluppo fisico, cognitivo, sociale ed emotivo. Durante la pandemia, SOS Villaggi dei Bambini e i partner hanno riadattato le attività in modalità da remoto. La formazione da remoto degli operatori è iniziata il 1° dicembre e continuerà per circa quattro settimane; sono coinvolti 9 professionisti provenienti da Italia, Grecia e Svezia, che diventeranno Master Trainers in grado di formare, a loro volta, altri 30 facilitatori ed educatori, scelti anche tra i giovani ex MSNA. Questi poi applicheranno l’intervento psico-sociale Team Up sia nei centri di accoglienza per MSNA e nelle scuole, sia nei Programmi e nei Villaggi SOS.

IO NON VIAGGIO DA SOLO

Dal marzo 2017 SOS Villaggi dei Bambini è presente in Calabria per contribuire a sostenere il benessere psicologico e sociale dei giovani Minori Stranieri Non Accompagnati (14-17 anni) che sbarcano nel nostro Paese e favorire la loro integrazione nel territorio. Il Programma rappresenta anche una significativa occasione di crescita sociale ed economica per i giovani del territorio calabrese. Per i MSNA il progetto prevede, in collaborazione con le autorità locali e i centri di accoglienza, la fornitura di servizi di assistenza psicologica; servizi di mediazione interculturale e di assistenza legale; attività socio-ricreative e laboratori formativi, volti a promuovere competenze sociali e relazionali e a favorire il benessere psico-sociale dei giovani migranti. Nonostante Crotone si trovi ad affrontare le difficoltà derivate dall’emergenza alluvione, le attività previste dal Progetto Impact FAMI continuano da remoto: sono stati adattati i laboratori dell’intervento psico-sociale Team Up, rivolti agli studenti dell’Istituto Superiore Pertini di Crotone, e lo sportello ISI (Informazione Salute Immigrati) a supporto delle loro famiglie, tramite piattaforma fornita dalla scuola. Tra il mese di dicembre e quello di gennaio verranno, inoltre, condotti i laboratori in presenza nell’Istituto Comprensivo di Sant’Eufemia di Lamezia Terme. L’intervento Team Up mira a facilitare l’integrazione di MSNA all’interno del gruppo dei pari.

KARA TEPE

Si concluderà a fine anno il Progetto di supporto educativo nel campo profughi di Kara Tepe, in Grecia. Il progetto ha il duplice scopo di tutelare i diritti dei bambini ed evitare il rischio di sfruttamento, garantendo un ambiente stabile e incoraggiante, dove i più piccoli abbiano la possibilità di sviluppare le proprie capacità. SOS Villaggi dei Bambini implementa attività di supporto scolastico, educativo e umanitario per bambini, ragazzi e famiglie, grazie all’impegno di educatori, mediatori culturali e psicologi. L’Organizzazione ha organizzato laboratori tematici sull’igiene, la tutela dell’ambiente e le emozioni per bambini dai 4 ai 5 anni; ha inoltre garantito supporto scolastico a bambini dai 6 ai 12 anni e realizzato workshop di lingua inglese e greca rivolti ai ragazzi dai 18 ai 25 anni. Allo stesso tempo, per tutto il corso della progettazione, attiva da settembre 2019, l’Organizzazione ha condotto incontri mensili per i genitori, così da supportarli nella crescita dei propri figli e nella gestione familiare.

GLOBAL MHPPS HUB (Global Mental Health and Psychosocial Support Hub)

L’Organizzazione supporta genitori e care leavers (i ragazzi più grandi, sulla via dell’autonomia) accolti nei Programmi e Villaggi SOS, per garantire la salute mentale e il benessere psico-sociale di bambini e ragazzi stranieri non accompagnati nell’Africa del Sud-Est. Attraverso l’intervento di supporto psico-sociale Problem Management Plus (PM+), sviluppato dall’OMS, viene offerto supporto ai maggiorenni in situazioni di emergenza perché possano costruire strategie volte a gestire lo stress, affrontare problemi complessi, riattivarsi in situazioni di impasse e rafforzare la propria rete sociale. Nell’ambito di questo programma, 13 operatori SOS provenienti da 10 Paesi (Belgio, Burundi, Grecia, Italia, Nigeria, Ruanda, Somalia, Somaliland, Sud Africa e Svezia) quest’estate hanno seguito da remoto la formazione pilota PM+, arrivando ad oggi a supportare circa 30 beneficiari. Inoltre, con l’intervento di supporto psico-sociale Team Up, si garantisce ai MSNA la capacità di accogliere e gestire le proprie emozioni, affiancando gli adulti che si occupano di loro. Sempre nell’ambito del Global Hub, 14 operatori SOS provenienti da 7 paesi (Burundi, Etiopia, Italia, Nigeria, Ruanda, Somalia e Somaliland), insieme a 2 colleghi dell’associazione nazionale War Child Burundi, da settembre hanno seguito la formazione Team Up da remoto. Una volta conclusa la formazione, gli operatori sono in grado di applicare l’intervento nei Villaggi e nei Programmi SOS locali, dove saranno coinvolti anche bambini rifugiati.

PROTEGGERE LA SALUTE MENTALE E IL BENESSERE PSICO-SOCIALE IN ITALIA E IN SERBIA

Nell’ambito del progetto finanziato dalla Central European Initiative (CEI), durante il mese di novembre 8 operatori di SOS Villaggi dei Bambini in Serbia hanno seguito la formazione relativa all’intervento PM+, per supportare i genitori e i care leavers all’interno dei Programmi e dei Villaggi SOS durante il difficile periodo del distanziamento sociale. Attraverso la formazione di educatori, psicologi e assistenti sociali e la creazione di risorse multimediali per il supporto educativo, psicologico e informativo della popolazione (come, per es., video, linee guida, pubblicazioni e webinar), il progetto ha il fine di raggiungere un totale di 300 beneficiari, garantendo, inoltre, computer portatili e una connessione internet di qualità ai bambini e alle famiglie accolti nei Villaggi SOS in Serbia e in Italia.

COME A CASA

Sin dal 2012, il Programma promuove e sostiene a Torino l’affido familiare interculturale di mamme con bambini, di donne gestanti rimaste sole e, in situazioni particolari, di minorenni migranti, specie se vittime di tratta. La novità del Programma è attualmente la ripresa delle attività di inserimento lavorativo, dopo il lungo stop dovuto all’emergenza Covid-19. Nel corso del mese di dicembre partiranno 3 progetti individuali, grazie alla collaborazione con l’agenzia per il lavoro “Casa del Lavoro”: nello specifico due giovani mamme attiveranno un tirocinio lavorativo mentre una terza mamma avvierà un percorso di orientamento professionale. Il progetto, dal suo avvio nel 2012, ha accolto oltre 16 mamme, un papà, 24 bambini e 5 Minori Stranieri Non Accompagnati; 6 mamme e un papà sono divenuti autonomi grazie ad opportunità nate dai tirocini lavorativi. Sempre dal 2019 il progetto ha sensibilizzato e formato sul tema dell’affidamento famigliare oltre 700 persone, ha ampliato la rete delle famiglie affidatarie, selezionando e formando 14 famiglie di origine straniera disponibili ad accogliere a loro volta nuclei mamma con bambino in difficoltà e ad accompagnarli in un percorso di inclusione sociale.

Ogni bambino, ogni ragazzo coinvolto nei progetti porta già una lunga storia con sé. “Esistono innumerevoli storie, tristi e felici, ma tutte straordinarie, da cui è possibile evincere l’entusiasmo e la resilienza di ragazzi che hanno avuto esperienze che anche per noi adulti risultano difficilmente immaginabili. L’aspetto che tocca particolarmente e che accomuna tutti i racconti consiste nella forza di re-inventarsi e nel desiderio di farcela non solo per loro stessi, ma anche per aiutare altri che ancora non ce l’hanno fatta. È veramente bello ed emozionante poter accompagnare tale processo” conclude Orso Muneghina.