Fdi lancia l’iniziativa “Dona un gioco, regala un sorriso”
Prende il via l’iniziativa “Dona un gioco, regala un sorriso”, il progetto di responsabilità sociale e di solidarietà nato dai circoli di Fratelli d’Italia Spezzano Albanese e Terranova da Sibari. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di raccogliere giocattoli nuovi e usati da donare ad organizzazioni impegnate nella tutela dell’infanzia e degli adolescenti, a istituti, parrocchie, oratori, associazioni, case famiglia operanti nella Provincia di Cosenza, reparti di pediatria.
“Facciamo appello – scrivono – a chiunque volesse collaborare o segnalarci gruppi di solidarietà desiderosi di partecipare e/o ricevere giocattoli: sarà nostra cura prendere contatto per organizzare al meglio la consegna dei doni. Pertanto abbiamo creato l’indirizzo email Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. e la pagina Facebook “Dona un gioco, regala un sorriso”.
L’iniziativa resterà valida per tutto il periodo delle feste di Natale. Il Covid e le restrizioni messe in campo per scongiurare il contagio di massa, infatti, inevitabilmente, modificheranno una tradizione, quella, appunto, che va dal Natale all’Epifania, solitamente fatta di condivisione e vicinanza. Il rischio che si vuole scongiurare è che, a rimetterci, siano proprio i più piccoli.
“Il nostro appello – spiegano ancora i giovani di FdI – si rivolge alla grande generosità dei calabresi, alle famiglie, ai bambini più fortunati, alle aziende, ai negozi di giocattoli e alle edicole che vorranno aderire, oltre che a tutti coloro che vorranno lasciarsi coinvolgere da questo progetto di solidarietà e vorranno aiutarci a fare propria l’iniziativa, a divulgarla coinvolgendo un numero sempre crescente di donatori, facendosi ambasciatori di solidarietà. Sarebbe bello coinvolgere direttamente i più piccoli ed educarli alla generosità, chiedendogli di rinunciare a un loro giocattolo per regalarlo ai bambini meno fortunati donando contestualmente tanti sorrisi che allieteranno le feste di tante famiglie disagiate”.