Webiner Filt e Fiom Calabria, dai segretari la proposta di elettrificare la ferrovia jonica
Utilizzare i “finanziamenti già disponibili per l’elettrificazione ferroviaria della jonica e della Catanzaro Lido Lamezia Terme, anche per il collegamento con l’aeroporto internazionale”, è una delle proposte emerse nel corso del webinar della Filt e dalla Fiom Cgil Calabria infrastrutture ferroviarie e sul sistema industriale della produzione dei treni e delle metro’ ad esse connesse in Calabria.
All’incontro, cui hanno partecipato i due segretari generali nazionali, Stefano Malorgio della Filt, e Francesca Re David della Fiom, è poi stata richiesta la “riorganizzazione del sistema di “qualificazione professionale regionale” per adeguarlo e rendere efficaci in una visione coordinata, gli investimenti in formazione, ricerca ed innovazione su cui chiamare ad impegno le Istituzioni Locali, le parti sociali e d il sistema universitario”.
L’iniziativa, introdotta da Nino Costantino e Massimo Covello segretari Filt e Fiom-Cgil calabresi, si è incentrata sulla necessità dell’ammodernamento infrastrutturale e sull’investimento di risorse per una nuova politica industriale, a cominciare da quelle che il governo deve destinare al Mezzogiorno e alla Calabria relative alla “ Next Generation Italia” oggetto di un serrato dibattito nel governo. Nella discussione si è convenuto che quelle risorse, unite all’intera programmazione dei fondi europei, alla spesa ordinaria ed agli investimenti delle aziende nazionali, partecipate e multinazionali, possono davvero cambiare il destino del Sud e lo sviluppo della Calabria.
Nel contempo, come spiegato da Francesco Russo dell’Università “Mediterranea” di RC, già assessore regionali ai trasporti ospite dell’iniziativa, c’è da monitorare progetti già decisi e risorse già programmate che non vengono colpevolmente spese. A cominciare dal Pon reti e infrastrutture 2014 – 2020 relativo soprattutto all’ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie del porto di Gioia per rendere possibile il trasporto merci con treni da 750 metri, di cui in questi giorni è stato annunciato un avanzamento.
Nel corso della discussione centrale è stato il rapporto fra porto di Gioia e Hitachi, a cominciare dalla necessità di un rapporto più stretto fra l’azienda con sede a Reggio e il secondo terminalista Automar, che consentirebbe di sostenere il rafforzamento della logistica e dell’avvio di una vera area industriale nel retroporto. Hitachi, infatti com’è noto, costruisce materiale rotabile di qualità per reti e metropolitane estere e ha in portafoglio le nuove commesse per i Frecciarossa 1000 per i servizi A/V in Spagna e nel mercato italiano i 12 treni di ultima generazione per la metropolitana di Milano. Per questo investire nel sistema ferroviario, rendendolo più veloce, eliminando gli imbuti consentendo il transito dei treni di 750 metri, è una esigenza dello sviluppo industriale del Mezzogiorno e della Calabria.
Alla discussione hanno partecipato anche il segretario della Cgil calabrese, Angelo Sposato, che si è soffermato sulle potenzialità del porto di Gioia Tauro, Luca Borghetti, dipendente Hitachi e segretario Fiom di Reggio Calabria, e Domenico Nicolò, ferroviere e dirigente Filt. Un utile confronto che sara utile per la definizione di una rinnovata piattaforma finalizzata a dare alla Calabria una proposta su cui costruire e rafforzare la sua “specializzazione produttiva” in grado di rispondere ai bisogni sociali, di crescita economica, occupazionale e di democrazia.