Operazione “2 in 1”, falso e truffa per un medico. Scattano sequestro e interdizione
Falso e truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario regionale. Con questa accusa i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, su disposizione della Procura della Repubblica, hanno eseguito un’ordinanza cautelare, emessa da Antonio Battaglia, gip presso il Tribunale del capoluogo, nei confronti di Giulio Cosco, medico 61enne e specialista ambulatoriale interno alla branca di audiologia, convenzionato con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro.
Il provvedimento dispone inoltre per il medico la sospensione dall’esercizio del pubblico servizio per 12 mesi, e il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, della somma di 23.901 euro.
Le indagini, dirette dal Sostituto Procuratore Anna Chiara Reale con il coordinamento dell’Aggiunto Giancarlo Novelli e del Procuratore Nicola Gratteri, hanno portato all’iscrizione del professionista nel registro degli indagati.
A seguito degli accertamenti svolti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, emergerebbe infatti che l’uomo, fino dal 2001, avesse un contratto di para-subordinato con l’Asp di Catanzaro e, per tale ragione, avesse l’obbligo di astenersi dal prestare la propria attività professionale alle dipendenze di altre strutture sanitarie.
È tuttavia emerso che il medico avrebbe collaborato stabilmente con una nota clinica del capoluogo di regione, accreditata con il Servizio Sanitario regionale, trasgredendo il vincolo d’impiego e quindi truffando l’Asp, a cui avrebbe rilasciato, negli anni, diverse autocertificazioni nelle quali attestava l’assenza di attività svolte a qualsiasi titolo presso strutture private.
Così facendo, il medico specialista avrebbe quindi procurato un danno patrimoniale all’Asp, quantificato nella somma oggetto del sequestro e consistente nelle spese sostenute dall’Ente sanitario pubblico per l’assunzione e la gestione amministrativa della sua posizione.
Cosco nel 2014 era stato indagato per associazione per delinquere finalizzata alla perpetrazione di truffe ai danni delle assicurazioni, nell’ambito dell’indagine “Violentemente investito” (QUI).