Donne Idv Crotone: legge per democrazia paritaria

Crotone Politica

«Le Elezioni regionali 2010 hanno portato in consiglio 50 uomini e nessuna donna». Mariangela D'Agostino, coordinatrice provinciale delle donne di Idv, snocciola i dati delle pari opportunità in Calabria.Lo fa in sede di partito in un incontro voluto per comunicare il nuovo disegno di legge proposto dal gruppo consiliare Idv in regione l'8 marzo scorso che è uno strumento normativo urgente e improcrastinabile che permette una effettiva e concreta tutela delle pari opportunità, volto ad ottenere una compiuta forma di “democrazia paritaria”, con lo scopo di superare il problema della sottorappresentazione delle donne nei luoghi decisionali della politica. IdV propone di riservare nelle liste una quota elettorale, ovvero la previsione di una rappresentanza nella lista di un sesso non superiore ai 2/3, requisito previsto in tutte le regioni a statuto ordinario ad esclusione della Calabria, e la c.d. doppia preferenza di genere, in base alla quale l’elettore può (e non deve) esprimere due preferenze purché riferite a candidati di sesso diverso, così come già previsto dal legislatore campano (L. R. Campania n. 4/09). In quest’ultima regione, grazie a questo strumento normativo, le elette sono state ben 14, ovvero il 23,3% dimostrando nei fatti la concreta efficacia di tale soluzione, e che tale soluzione normativa è stata avvallata in toto dalla stessa Corte Costituzionale. La proposta di legge di Italia dei valori, prevede un ulteriore strumento volto a realizzare un effettivo riequilibrio nelle candidature e nelle opportunità di elezione delle donne, ovvero una disciplina della presenza dei candidati nei programmi e negli spazi di comunicazione politica radiotelevisiva e nei messaggi autogestiti elettorali, settore nevralgico del “comunicare politico”, ricordando che nella società moderna quello televisivo è diventato il principale mezzo di comunicazione politica nonché quello più diretto ed efficace. E così sia «perché non ci sentiamo riconosciute né rispettate» dice la D'Agostino. Ed è un problema di tutte. Per questo motivo l'invito era stato esteso alle donne dei vari partiti della provincia, delle associazioni, dei sindacati, alla gente comune attraverso il volantinaggio. Secondo Manuela Poggi del Pd «perché se avessimo fatto la stessa cosa in piazza saremmo stati numerosissime. L'immagine della politica è compromessa, dunque se vogliamo riunire davvero le donne dobbiamo prescindere dal simbolo in queste occasioni». «Unite per riaffermare la dignità della donna - proclama Rita Mazziello dal tavolo del coordinamento - chiediamo di essere affrancate dai compiti della sfera privata e che il lavoro svolto in famiglia venga riconosciuto a livello normativo». Traguardi possibili solo con la messa in campo e il potenziamento di strutture sociali al servizio della donna, dagli asili nido ai consultori per tutelarne la salute. Accordo unanime in merito, ma Giuseppina Rizzo, dello stesso coordinamento, ribadisce «non si più delegare ad un gruppo la lotta per i diritti di tutte» sottolineando ancora una volta la scarsa affluenza. Sono intervenute al dibattito Roberta Nicoletta e Francesca Cosenza di Idv. Tra le prossime proposte in cantiere emerse dallo stesso: fondare il comitato di “Se non ora quando” a Crotone e convocare «un tavolo programmatico di democrazia paritaria » in vista delle prossime amministrative. “Le donne che hanno partecipato all'iniziativa, - dice ancora la D’Agostino- interrogate attraverso un questionario, hanno dichiarato di essere intervenute per ribadire il grande valore della risorsa femminile e per fare rete. I diritti sociali della donna sono ancora garantiti in modo derivato, da qui la necessità di unirci per rimuovere gli ostacoli: prossima la costruzione di una idea condivisa attraverso incontri di donne del centro - sinistra per poter suggerire azioni concrete da sviluppare ai tavoli programmatici in vista delle prossime amministrative, che possano garantire la democrazia paritaria”.