Covid, Savaglio ai rettori di Catanzaro e Reggio: “Usate l’app per il tracciamento”

Calabria Attualità

L'assessora all'Università della Regione Calabria, Sandra Savaglio, ha fatto un appello ai vertici degli atenei di Catanzaro e Reggio Calabria. Li ha infatti invitati a usare l’app Smart campus per tracciare i contatti.

In una lettera, indirizzata al rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Giovambattista De Sarro, e al rettore dell’Università di Reggio Calabria, Santo Marcello Zimbone, l’assessora ha invitato all’uso dell’app, già adottata dall’Università della Calabria, per contrastare l’emergenza Covid-19.

In risposta a una call for ideas lanciata dal rettore dell’Università della Calabria per far fronte comune all’emergenza sanitaria da Covid-19, gli spin-off Caltek, Somos e Dlvsystem hanno creato una piattaforma per il contact tracing.

La piattaforma, denominata Smart campus, e attualmente disponibile in versione web-app e app mobile per sistemi operativi Android e iOS, consente di aumentare i livelli di sicurezza, grazie al controllo degli accessi negli spazi comuni e alla tecnologia di intelligenza artificiale applicata al contact tracing.

Grazie a Smart campus, in pochi minuti dalla segnalazione dei primi casi di positività nella comunità accademica dell’Università della Calabria, è stato possibile individuare frequenza e durata dei contatti e attivare immediatamente i protocolli sanitari previsti. Le università possono così far fronte alle difficoltà emergenti sia in fase di chiusura parziale delle attività sia in fase di ripartenza a pieno regime.

“Questa app – ha sottolineato Savaglio nella missiva – ha permesso di mantenere il numero di contagi all’Unical molto basso: 24 in tutto su una popolazione studentesca di 25mila. Si tratta di un grande successo”.

La Calabria – ha concluso l’assessora – è la regione che, in rapporto alla popolazione, ha il numero più basso di contagi. Ciò vuol dire che fare il tracciamento è ancora la via giusta. Se si riesce a dimostrare anche l’efficacia nelle vostre università, allora avrà sempre più senso estenderlo ai trasporti pubblici, dove i contagi si diffondono molto facilmente”.