Crisi e pandemia, Ceraudo (Cna): “Favorire nuovo percorso, interventi immediati”
“Viviamo un momento difficile per le imprese che, al termine di un anno duro, si ritrovano a fare i conti con le conseguenze dell'emergenza Covid19, ancora in corso”. Lo afferma in una nota Domenico Ceraudo, della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media Impresa, che ritiene essere molte le aziende a rischio chiusura per non aver ottenuto un vero e proprio ristoro da parte delle istituzioni.
Lo stesso dunque ha avanzato diverse proposte per venire in contro al tessuto produttivo del paese. “Un primo intervento riguarda la richiesta del Durc per l'accesso a forme di ristoro non statali” afferma Ceraudo, in quanto “la regolarità contributiva” in questo momento “appare fuori luogo”, e che “non può essere tollerata”.
“Sempre in relazione alla realizzazione di misure di ristoro, risulta necessario non prevedere la presenza di codici ateco che, per forza di cose, comportano delle esclusioni, inammissibili in un momento di crisi globale come questo” continua, chiedendo anche una “sburocratizzazione generale” anche tramite il “ripristino delle autocertificazioni”.
Inoltre, l’immissione di liquidità sui conti correnti aziendali: “nonostante lo Stato si sia fatto garante al 100%, il canale adoperato, quello delle banche, si é rivelato fallimentare; occorre, dunque, intervenire in tal senso, ripristinare la misura, in scadenza il 31 dicembre, ma adoperare canali diversi”.
Infine, la rottamazione delle cartelle esattoriali, in quanto “la pandemia dovrà sancire una sorta di ‘anno zero’ dal quale ripartire”.