Inclusione sociale, la Regione Calabria presenta il Reddito di Residenza Attiva
Prende il via il progetto Reddito di Residenza Attiva, stilato sul finire del 2020 e finanziato dalla Regione Calabria con un budget di 700 mila euro. Un progetto pilota realizzato con l’aiuto del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Economia, basato sul concetto di “residenza attiva”.
Si tratta di una misura per contrastare lo spopolamento dei piccoli centri, specialmente le comunità montane e rurali, e riguarderà principalmente i comuni con meno di 2 mila abitanti. Chi vorrà potrà trasferire la propria residenza in uno di questi comuni, ed ottenere così un beneficio economico da parte della Regione.
“È una risposta concreta allo spopolamento delle aree interne che hanno ancora tanto da dire in termini di valorizzazione architettonica e turistica” dichiara l’assessore regionale al welfare Gianluca Gallo. “È una risposta di natura sociale, ma anche imprenditoriale, per chi ha voglia di rischiare o di vivere una vita diversa. Ed è una risposta alle nostre piccole comunità che hanno ancora tanta voglia di continuare a vivere”.
Positivo anche il parere dell’assessore regionale allo sviluppo economico, Fausto Orsomarso, che afferma: “È finito il tempo degli aiuti, bisogna cominciare a guardare proprio agli investimenti. In questo mondo post-Covid, un po’ capovolto, c’è una grande opportunità per le imprese che hanno interesse a insediarsi. Si parla tantissimo di smart working e dobbiamo provare a cogliere questa occasione”.
Chi si trasferirà infatti potrà continuare a beneficiare del lavoro in remoto, o provare ad avviare nuove attività commerciali o imprenditoriali. Potranno partecipare tutti coloro i quali non hanno superato i 40 anni, e siano decisi a trasferirsi in uno dei centri indicati entro 90 giorni dall’accoglimento della domanda.