Vaccino Covid, Angsa chiede incontro a Longo: “Chiarire programmazione”
L’associazione Angsa Calabria, Associazione Nazionale Genitori perSone con Autismo Calabria, chiede chiarimenti sulla programmazione prevista dal Piano Vaccinale anti Covid 19 della Regione Calabria. Per questo motivo Angsa Calabria chiede “un incontro con il Commissario Ad Acta, Guido Longo al fine di poter instaurare un rapporto di collaborazione, in questa delicatissima fase della campagna vaccinazione anti Covid, in piena emergenza sanitaria, al fine di poter scongiurare il rischio che le persone con autismo e i loro familiari vengano messi in disparte e non in una posizione prioritaria, l’unica possibile per la garanzia della tutela della salute di persone fragili”.
Il presidente dell’associazione, Giovanni Marino, e i presidenti delle sezioni di Cosenza, San Giovanni in Fiore, Catanzaro, Lamezia Terme, Vibo Valentia e Reggio Calabria, rispettivamente Caterina Spadafora, Nadia Fabiano, Alfonso Ciriaco, Emanuela Muraca, Maria Vincenza Naso, Vito Crea, hanno rilevato “la totale assenza della previsione, in tempi brevi, della vaccinazione Covid per le persone con disabilità, a prescindere dalla gravità della condizione”.
L’Angsa Calabria “registra e si fa portavoce delle preoccupazioni dei genitori che, sono costretti a precisare, anche in questa circostanza, l’importanza delle problematiche legate alla gestione delle persone con Autismo, a prescindere dal fatto che vivano in famiglia o siano ospitate presso strutture specifiche per la disabilità, non comprendendo il motivo dell’esclusione delle disabilità dal Piano Vaccinale”.
E i presidenti attendono “un chiarimento ed una necessaria revisione della programmazione della Vaccinazione”, ma anche “un protocollo specifico per l’autismo per la fase della somministrazione dei Vaccini, per tutte le fasi di accertamento e diagnosi del Covid 19, nel caso di ricoveri ospedalieri e sempre alla presenza di un familiare o caregiver di riferimento”.
Chiedono inoltre che i “distretti sanitari territorialmente competenti, possano programmare la somministrazione di tamponi e vaccini a domicilio per i casi di autismo che lo richiedano, in osservanza del principio della tutela della salute e la salvaguardia dei soggetti deboli”.
Come scrivono, “dal Piano si può intuire, infatti, solo la categorizzazione della disabilità quando associata a patologie, questa nuova impostazione contraddice e annulla le indicazioni rassicuranti del Commissario Arcuri che il 7 Gennaio 2021 si esprimeva così: «il Piano vaccinale predisposto dal Ministero della Salute prevede la vaccinazione per le persone con disabilità, assistenti personali, familiari e loro caregiver a partire dal mese di febbraio 2021, insieme alla seconda categoria degli over 80”, scrivono i presidenti.
“Le richieste di sottoporre a vaccinazione prioritariamente le persone con disabilità e morbosità gravi espresse dalle associazioni nell’ultimo periodo, sono state recepite e condivise già nel nostro territorio regionale dall’Asp di Reggio Calabria con protocollo del 2 febbraio 2021”, ma per i presidenti “l’attuale programmazione getta nuovamente le famiglie nello sconforto”.
Ecco perché vogliono “richiamare l’attenzione sulle peculiarità dell’Autismo, disabilità determinata da un disturbo del neuro sviluppo, condizione con la quale le persone vivono per l’intero arco della loro esistenza e che le rende vulnerabili a causa di presenza di varie patologie in comorbilità”.
“La fragilità delle persone con autismo è ancor più grave se si considera la loro caratteristica di soggetti non collaboranti che, nel malaugurato caso di positività al Covid 19 nella forma di malattia grave , renderebbe impossibile, nei loro confronti, l’erogazione di cure invasive , trattamenti salvavita e ricoveri in reparti di terapia intensiva, questi ultimi possibili solo in presenza costante del genitore o del Caregiver di riferimento. La semplice somministrazione di un Tampone per l’accertamento del Covid in un Autistico non collaborante rende necessario in moltissimi casi una sedazione profonda, anche al fine di scongiurare l’insorgenza di problemi comportamentali gravi”.
“Le famiglie si trovano da sole a dover proteggerei loro congiunti con autismo dal contagio Covid senza poter avere la certezza della Vaccinazione, protezione che si traduce con un isolamento indispensabile per ragazzi e adulti che non riescono ad indossare la mascherina , ad esempio e, nei casi di grave ritardo mentale associato, non riescono ad avere comportamenti adeguati in osservanza delle misure anti covid vigenti. Considerato, infine, che la persona con disabilità grave non ha una vita autonoma e non può essere mai lasciato da sola, è essenziale vaccinare contestualmente il familiare o caregiver che se ne occupa costantemente”.