Pacenza (Pdl) sulle celebrazioni a Crotone presso il monumento ai fratelli Bandiera
“C’è un pezzetto di Crotone nella storia dell’Unità d’Italia che, domani mattina, il presidente della Regione Peppe Scopelliti, assieme al prefetto Vincenzo Panico e ai rappresentanti delle istituzioni locali, ha deciso di celebrare per questo 150° anniversario: è il monumento ai Fratelli Bandiera di contrada Bucchi”. Il presidente del Comitato regionale per la qualità e la fattibilità delle leggi, Salvatore Pacenza, esprime viva soddisfazione per la scelta fatta dal presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, di onorare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia proprio a Crotone. La città capoluogo, infatti, è stata individuata come luogo simbolo per celebrare in Calabria le lotte che portarono al primo regno di Vittorio Emanuele II a partire da quel 17 marzo 1861. Il monumento nazionale ai caduti della spedizione dei Fratelli Bandiera fu realizzato in circa sei anni (dal 1961 al 1966) in località Bucchi sul progetto stilato dall’architetto Giorgio Volpato. La prima pietra del monumento venne posta in occasione del centenario dell’Unità d’Italia (26 marzo 1961) e inaugurato dal Presidente della Repubblica Saragat (presente anche l’onorevole Sandro Pertini) il 21 aprile 1966. È un parallelepipedo di calcestruzzo, realizzato in cemento e marmo. La struttura è stata edificata su due livelli con 17 blocchi di pietra di Trani che simboleggiano il numero degli uomini fucilati durante la spedizione organizzata dai fratelli Attilio ed Emilio bandiera che sbarcarono alla foce del fiume Neto il 16 giugno 1844. “C’è la necessità per una terra come la nostra - prosegue ancora l’onorevole Salvatore Pacenza – di recuperare questi luoghi simbolo che indicano alle nuove, ma anche alle vecchie generazioni un esempio da seguire per riaccendere i motori dello sviluppo e del progresso sociale in Calabria. Il sacrifico dei 17 uomini che accompagnarono i fratelli Bandiera nell’epica impresa risorgimentale possono e devono essere un monito a lottare per riportare legalità e senso civico tra i calabresi, ma soprattutto fra i giovani. L’Italia è stata fatta da loro, dai giovani. E adesso si attende un sussulto proprio da chi ha il vigore e la freschezza di pensiero per far ripartire questa nazione. Magari innescando questa rivoluzione proprio dal Sud. In controtendenza. Così come progettarono con l’incedere di quell’estate del 1844 i fratelli Emilio ed Attilio Bandiera. Inoltre, luoghi simbolo come il monumento ai caduti di contrada Bucchi a Crotone - conclude l’onorevole Pacenza – aiutano ad avvicinare la Calabria al resto d’Italia. Attraverso la memoria, infatti, si alimenta un senso d’appartenenza comune, un amor di patria, oggi davvero in crisi al Nord come al Sud”.