Socialisti contro l’accordo sindacale per i precari dell’Asp di Cosenza
"Ho letto con stupore i toni quasi trionfalistici dei sindacati per aver concordato con l'asp di Cosenza 45 giorni prima che la stessa asp invii le lettere ai 439 dipendenti, erroneamente definiti precari, per potersi difendere in contraddittorio dinanzi il proprio Ufficio Risorse Umane". E' quanto scrive Vincenzo Cesareo, dei Socialisti uniti. "Stupore - continua Cesareo - perchè è del tutto evidente che il cosiddetto accordo non sospende i tempi perentori per presentare ricorso all'atto deliberativo n. 777 del febbraio u. s. Credo che nel tutelare i lavoratori avrebbero dovuto dare indicazioni precise ai dipendenti, investendo, nel contempo, i propri uffici legali per tutelare giuridicamente gli stessi. Le inutili manifestazioni cosentine all'asp o alla regione a Catanzaro, infatti, sono vere e proprie perdite di tempo e di denaro che non possono portare alcun risultato positivo. L'amministrazione regionale, infatti, non ha emesso alcun atto e l'asp di CS che lo ha redatto, allo stato, non ha il rappresentante giuridico che possa, eventualmente, revocarlo. Il tempo passa, i termini per il ricorso si accorciano sempre più e, pericolosamente perdurando lo status quo, si avvicina il momento in cui i dipendenti dovranno andare a discutere posizioni che, altrimenti, non dovrebbero essere messe in discussione. Mancando l'interlocutore politico, l'unica speranza è rappresentata dal ricorso giudiziale. Nessuna altra forma di tutela è possibile! Quindi terzium non datur: o si fa opposizione, o si va davanti l'URU dell'ASP. Bisogna essere chiari e non ciurlare nel manico. Altro discorso è quello di quei dipendenti che avrebbero utilizzato false certificazioni per essere prima trattenuti in servizio e poi assunti. É bene che l'asp faccia accertamenti veloci e trasmetta, nel caso di riscontri positivi, il tutto alla Procura della Repubblica competente territorialmente per dare la possibilità ,a chi i requisiti li poteva raggiungere, di essere assunto e per chiarire i veri motivi che hanno spinto costoro a false certificazioni. L'asp - conclude Cesareo - che ha inteso adottare un atto di autotutela dopo tre anni, per ragioni di par condicio e di legalità, ossequi quanto previsto dalla norma sulla stabilizzazione e porti tutti i lavoratori esclusi al raggiungimento dei 36 mesi. I socialisti uniti offrono gratuitamente assistenza giuridica per un atto deliberativo ritenuto illegittimo, improvvido, illogico, intempestivo".