Dall’evento “Patrimoni e territori” l’invito di avviare coalizione istituzionale
Una coalizione istituzionale finalizzata a promuovere lo sviluppo della Calabria attraverso la piena valorizzazione delle sue ingenti risorse naturali e culturali. È nata a seguito dell’evento inaugurale “Patrimoni e Territori” dell’Osservatorio regionale “Patrimoni Unesco Calabria”, sezione del Laboratorio di Ricerca “Patrimoni Unesco del Mediterraneo”, attivo presso il Dipartimento Pau dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Il rettore dell’Ateneo reggino, Marcello Zimbone, nell’intervento di apertura ha sollecitato un’azione dell’Osservatorio nella direzione dell’elaborazione di proposte operative, improntate alla fattibilità e alla concretezza.
Il direttore del Dipartimento PAU, Tommaso Manfredi, ha evidenziato la necessità di supportare i processi di valorizzazione con i necessari approfondimenti specialistici, propri delle strutture di ricerca universitarie, e con la formazione delle figure professionali idonee ad accompagnare tali processi.
Attraverso l’Osservatorio, come ha sottolineato il suo responsabile scientifico Francesco Calabrò, il territorio calabrese avrà a disposizione competenze specialistiche multidisciplinari che consentiranno l’elaborazione di piani strategici per la valorizzazione integrata delle risorse, con il concorso delle amministrazioni e delle comunità locali, nel solco dell’insegnamento di Edoardo Mollica, alla cui memoria è dedicato l’osservatorio.
L’esigenza di utilizzare un approccio integrato, che metta insieme risorse di varia natura ma anche soggetti diversi e azioni tra di loro complementari è stato il filo conduttore dell’intervento di Enrico Vicenti, Segretario Generale della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, che ha garantito il pieno e convinto sostegno della Commissione all’azione dell’Osservatorio.
Maurizio Di Stefano e Teresa Gualtieri hanno manifestato la vicinanza delle organizzazioni da loro presiedute, Icomos e Ficlu, che per le rispettive competenze (scientifiche l’una, di animazione territoriale l’altra) accompagneranno l’operatività della nuova struttura di ricerca.
Roberta Alberotanza, già presidente del Comitato cultura del Consiglio d’Europa, ha illustrato le eccezionali potenzialità, per il patrimonio calabrese, rappresentata dallo strumento Itinerari Culturali messo a punto dal Consiglio d’Europa, in grado di inserire i nostri Patrimoni in circuiti interazionali di valorizzazione, con il coinvolgimento delle Comunità secondo lo spirito della Convenzione di Faro.
Salvatore Patamia, Segretario Regionale MiC, ha evidenziato un aspetto particolare di questo processo che potrà essere curato dall’Osservatorio: la grande ricchezza e varietà di risorse presenti in Calabria pone l’esigenza di una selezione scientificamente fondata ai fini della costruzione di nuove candidature che rispettino i principi di eccezionalità, universalità e unicità richiesti dall’Unesco per i riconoscimenti.
Franco Candia, presidente facente funzioni Anci Calabria, dal canto suo, ha sottolineato l’importanza per le amministrazioni comunali, soprattutto le più piccole, di poter contare sul supporto scientifico di strutture di ricerca universitarie, in grado di indirizzare e qualificare l’azione degli enti locali.
La tavola rotonda seguita agli interventi istituzionali, moderata da Angelina De Salvo (responsabile ufficio stampa segretariato MiC) e dal giornalista Gianfranco De Franco, ha fornito un primo spaccato delle dinamiche esistenti sul nostro territorio, grazie agli interventi di: Patrizia Nardi (Rete Grandi Macchine a Spalla), Cecilia Perri (Codex Purpureus), Luigi Bloise (Geopark del Pollino), Francesco Curcio (Riserva MAB Sila) e Sabrina Santagati (Geopark Aspromonte, di prossimo riconoscimento).
Domenico Enrico Massimo (Docente di Estimo Unirc), Alessandra Maniaci (Docente di Restauro UNIRC) e di Mariangela Monaca (Docente di Storia delle Religioni Unime) hanno lasciato intuire il metodo di lavoro che seguirà l’Osservatorio, basato sui contributi specialistici multidisciplinari.
Luigi Maria Lombardi Satriani, tra i più autorevoli antropologi italiani concludendo l’incontro, ha incitato i membri dell’Osservatorio a moltiplicare gli sforzi a favore della valorizzazione dei nostri Patrimoni, vero strumento di riscatto anche sul piano di un’immagine che troppo spesso ne offusca il valore eccezionale e universale.