Guidava contromano con l’auto di servizio, la Cassazione conferma il licenziamento
Licenziamento confermato in Cassazione per un lavoratore reggino sorpreso a guidare contromano l’auto di servizio. Si tratta di un addetto all’accertamento dei tributi locali della società “Hermes Servizi Metropolitani” di Reggio Calabria, sorpreso e fermato dalla Polizia stradale mentre, con la vettura aziendale, transitava contromano su un viadotto di Catanzaro.
L’impiegato avrebbe inoltre reagito male al controllo degli agenti, avrebbe infatti tentato di “convincerli a non elevare la contravvenzione” per poi provare a intimidirli dettando il numero di targa della volante che lo aveva fermato “adducendo inesistenti ragioni di servizio che avrebbero giustificato la sua violazione e in questo modo utilizzando il nome della società datrice di lavoro a fini utilitaristici”.
L’uomo era stato licenziato e il ricorso in primo grado aveva confermato il licenziamento. Per questo il lavoratore si era rivolto alla Cassazione, che tuttavia ha confermato la sentenza di primo grado.
Per i giudici della Cassazione, guidare contromano sull’auto di servizio costituisce un “grave inadempimento” degli obblighi lavorativi così da fare venire meno il rapporto di fiducia tra azienda e lavorare e quindi può portare al licenziamento in tronco per giusta causa.
In Cassazione la società reggina, rappresentata dall’avvocato Ferdinando Salmeri ha chiesto e ottenuto il rigetto del reclamo per la riammissione in servizio.