Forestazione: sindacati e lavoratori in protesta davanti alle Prefetture calabresi
È il giorno della protesta per il comparto ambientale-forestale calabrese. Questa mattina i segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria si sono mobilitati in tutta la regione e, accompagnati da nutriti gruppi di lavoratori, hanno manifestato davanti alle Prefetture calabresi.
Una mobilitazione regionale unitaria dal titolo “Insieme per il lavoro forestale calabrese…più tutela ambientale per la persona e per il territorio”, a sostegno del comparto forestale colpito da pesantissime riduzioni di risorse finanziarie, nonché fortemente provato da questa maledetta pandemia.
SIT-IN A REGGIO CALABRIA
Davanti alla Prefettura di Reggio Calabria si sono portati Rosy Perrone, Segretaria generale Cisl Metropolitana di Reggio Calabria, Antonino Zema, Segretario generale aggiunto FAI Cisl Reggio Calabria, con la partecipazione di lavoratori e lavoratrici, che hanno ribadito all’unisono che “il comparto è sempre più relegato ai margini nella pianificazione per lo sviluppo del nostro territorio, con conseguenti ricadute negative per le attività di forestazione e pericolose implicazioni per la sicurezza della già fragile tenuta idrogeologica”.
Una mobilitazione per chiedere al Governo, tra le altre richieste, precisano Perrone e Zema: “un ricambio generazionale nel settore - visto che le ultime assunzioni risalgono al lontano 1984 grazie alla legge 442 / 84 - necessario per avviare nuova progettazione e presidio delle aree interne, e poi ripristinare le risorse statali, a favore del settore forestale calabrese, con integrazione pari a 40 milioni di euro, per un totale di 130 milioni di euro annui; avviare una nuova stagione di confronto e di programmazione partecipata per una strategia di tutela dell’ambiente, del bosco, della montagna, di prevenzione e lotta al dissesto idrogeologico, attraverso investimenti finanziari e cogliendo anche le opportunità previste nel Recovery Fund, fare chiarezza sulla situazione finanziaria del settore e garantire la quota di finanziamento regionale; recepire e applicare il Contratto Integrativo Regionale siglato nel 2019 e concludere la trattativa per il rinnovo del CCNL di settore scaduto nel 2012 a tutela del lavoro forestale”.
Per i due segretari, considerata l’attuale emergenza pandemica, risulta “necessario programmare anche una campagna di vaccinazione rivolta a tutto il settore forestale, partendo dagli addetti impiegati nell’importante servizio di antincendio boschivo, visto l’approssimarsi della stagione estiva, in una regione che fa registrare, ogni anno, un drammatico numero di incendi”.
SIT-IN A CATANZARO
A Catanzaro, in piazza Prefettura, al fianco dei lavoratori c’erano Bruno Costa, segretario generale Flai Cgil, Michele Sapia, segretario generale Fai Cisl, e Vito Giorgio, segretario regionale Uila Uil. Al Prefetto Maria Teresa Cucinotta i manifestanti hanno consegnato un documento con dieci richieste a sostegno del settore.
Per Bruno Costa, segretario generale Flai Cgil "è l'intero settore che deve essere rivisto e rilanciato a partire prima di tutto dal finanziamento nazionale che da anni viene decurtato. Anche quest'anno mancano 40 milioni di risorse per il settore. Per questo crediamo che ci saranno delle difficoltà a raggiungere economicamente la fine dell'anno e a centrare gli obiettivi che ci siamo prefissati con il piano attuativo di intervento e di lavoro forestale. La Calabria ha delle necessità che vanno dal riforestare territori interi a mettere in sicurezza le montagne ed abbiamo bisogno di lavoratori efficienti e giovani per farlo".
"Basta con le parole. Chiediamo certezze, investimenti, più lavoro, in una regione che ha tanto bisogno di prevenzione, manutenzione e nuove attività di rimboschimento”, ha detto Michele Sapia, segretario generale Fai Cisl nel corso della conferenza stampa seguita alla manifestazione.
“Il settore della forestazione si sta svuotando, - ha aggiunto Sapia - sta perdendo ogni anno centinaia di lavoratori forestali".
Tra le richieste dei sindacati c'è quella del rinnovo del contratto collettivo nazionale "ma anche - ha spiegato Vito Giorgio, segretario regionale Uila Uil - l'applicazione del contratto regionale che abbiamo siglato in Regione con l'Ente gestore alla presenza delle organizzazioni sindacali. Abbiamo un settore allo sbando, ancora di più con questo ultimo presidente facente funzioni e con le ultime due giunte che si sono susseguite. Scontiamo questa situazione ormai da 15 anni. Vogliamo una svolta definitiva".
Maggiore preoccupazione desta l'avvicinarsi del servizio antincendio boschivo per il quale, secondo i segretari, "i lavoratori, la cui media è di 60 anni, dovrebbero essere tutti più giovani, al di sotto dei 55 anni e vaccinati contro il Covid, mentre il blocco del turn-over impedisce il cambio generazionale che è fondamentale".
SIT-IN A COSENZA
A Cosenza, in piazza XI settembre, la protesta dei lavoratori forestali ha coinvolto le Federazioni territoriali e comprensoriali Flai, Fai e Uila della provincia di Cosenza. Anche al Prefetto di Cosenza è stato consegnato un documento contenente dieci punti programmatici, dalle priorità e alle rivendicazioni al centro dell’odierna manifestazione.
Per i sindacati “la profonda crisi, soprattutto organizzativa e finanziaria, nella quale è precipitata la forestazione calabrese, ha raggiunto il suo apice”.
“Una situazione che presto porterà alla lenta ma progressiva dismissione delle attività, fino al definitivo tracollo. Chiediamo da tempo un ricambio generazionale del settore, ma le nostre proposte non vengono accolte”, ha dichiarato Antonio Pisani della Fai Cisl Cosenza.
Nell’intera provincia di Cosenza, infatti, con una superficie boscata pari al 44% dell’intera superficie regionale, l’organico di operai idraulico-forestali è sottodimensionato e con una età anagrafica media di 60 anni.
Per Antonio De Gregorio, segretario della Uila Uil di Cosenza, “la forestazione calabrese sta vivendo la pagina più nera della sua storia”
“Fare attività è diventato impossibile – precisa De Gregorio – dal 2015 al 2020 sono andati via oltre 1800 lavoratori. E’ evidente – continua – che nel giro di pochi anni il numero sia destinato ad aumentare e saremo costretti a lavorare con un organico pari a circa 2000 unità”.
“E’ opportuno fare chiarezza sui fondi nazionali e regionali: sugli arretrati e le mensilità di cassa integrazione non percepite». Sostiene invece Giovambattista Nicoletti della Flai Cgil Cosenza.
Quello della forestazione è un comparto segnato dall’assenza di programmazione, “sono anni che i forestali non piantano un albero in Calabria – aggiunge Nicoletti – una regione segnata dal dissesto idrogeologico”.
SIT-IN A VIBO VALENTIA
Protesta anche davanti al palazzo dell’Ufficio territoriale del governo di Vibo Valentia. Qui un un nutrito gruppo di operai, accompagnati dai dirigenti sindacali Rinaldo Tedesco, della Flai-Cgil, Sebastiano Monaco, della Fai-Cisl, e Pasquale Barbalaco, della Uila-Uil, ha manifestato e stazionato con bandiere in mano.
I tre sindacalisti hanno consegnato in mano al vicario del prefetto Eugenio Pitaro un documento dove viene chiesto il ripristino delle risorse statali, una nuova stagione di programmazione per la strategia di difesa del territorio, il rinnovo del Contratto integrativo regionale, e soprattutto avviare una nuova campagna di assunzioni.
“Vogliamo porre all’attenzione delle istituzioni, delle forze politiche e dei cittadini questi temi centrali per il futuro della Calabria – hanno dichiarato Tedesco, Monaco e Barbalaco -, convinti più che mai dell’assoluta urgenza di un cambio di passo per il settore forestale calabrese. Noi continueremo nelle azioni di proposta e protesta, mettendo al centro il confronto vero e responsabile e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori forestali”.
(Notizia in aggiornamento)