Catanzaro, nuova protesta dei lavoratori del Sant’Anna Hospital: chiesto “passo indietro” all’Asp
“Né mafia né massoneria, il Sant’Anna è casa mia”. È quanto scritto su uno striscione esposto questa mattina nel corso di una protesta che ha mobilitato circa 200 lavoratori del Sant’Anna Hospital, scesi in piazza a Catanzaro per chiedere all’Asp di “fare un passo indietro” e per “difendere il futuro” del polo d’eccellenza.
Una mobilitazione massiccia ma pacifica, al quale ha preso parte anche l’Unione Sindacale di Base e diversi esponenti politici, scesi al fianco dei lavoratori contro la possibilità di “svendere” le prestazioni offerte dalla struttura costringendola così alla chiusura. Diverse le “anomalie” denunciate dai lavoratori, come la mancata risposta a numerose Pec ed il mancato attuamento del Dca 49, con il quale è stato sancito il riaccreditamento.
Prosegue dunque la battaglia iniziata lo scorso 23 dicembre, che nonostante le diverse vittorie riconosciute a più livelli sembra ancora ferma al punto di partenza: l’Asp infatti non avrebbe sottoscritto il contratto per il 2021, chiedendo invece al Gom di Reggio Calabria ed al Policlinico universitario di Catanzaro di svolgere le attività del Sant’Anna.