Infarto, nuovo metodo allo Spoke di Paola-Cetraro: calano trasferimenti ed esami
Gestione dell’infarto acuto del miocardio, con una strategia diversificata in base al profilo di rischio, così come prescritto dalle linee guida internazionali.
È quanto succede allo spoke di Paola-Cetraro dove, a seguito della collaborazione tra il reparto di cardiologia e la radiologia della struttura, è stata implementata la metodica nei casi di pazienti affetti da infarto miocardico Nstemi, ricoverati in terapia intensiva cardiologica per assicurare un immediato inquadramento diagnostico.
I pazienti affetti da infarto miocardico, in base alle ultime linee guida della Società Europea di Cardiologia , rappresentano un gruppo eterogeneo di pazienti da sottoporre ad una diagnostica diversificata, scelta sulla base della presentazione clinica e della coesistenza di presenza concomitante nella stessa persona di due o più disturbi.
Una forte raccomandazione è emersa circa il maggior impiego dell’angio TC (Tomografia Computerizzata), coronarica in questo sottogruppo di pazienti. Un esame che diventa una sorta di indagine coronarografica non cruenta: al paziente viene somministrazione del mezzo di contrasto e con metodiche radiologiche viene ricostruita l’anatomia del circolo coronarico.
Nello spoke di Paola e Cetraro l’uso dell’angio TC coronarica ha portato ad una “netta riduzione del ricorso inappropriato ad esami coronarografici con incannulazione dei vasi arteriosi - come riferisce la direttrice Maria Teresa Manes - e ha evitato di trasferire inutilmente molti pazienti per eseguire esami non indicati presso le strutture Hub, sovraccaricati dalla gestione dei pazienti con Covid”.
Il direttore della radiologia, Antonio Lopez, ha sottolineato che “grazie all’elevato valore predittivo negativo se dall’esame non emergono patologie del distretto coronarico si evita il ricorso ad altre indagini e si può concludere l’iter diagnostico”.
Questo progetto ha avuto la stretta condivisione della struttura commissariale dell’Asp di Cosenza, costituita da Vincenzo La Regina e Martino Rizzo.