Forciniti (L’Alternativa C’è): “Governo elevi subito il Commissariato di Corigliano Rossano a Distretto”
“E’ vergognoso che a distanza di otto mesi dall’ultima promessa del Ministero dell’Interno sull’elevazione a Primo Dirigente del Commissariato Corigliano-Rossano, la città sia ancora in attesa del relativo decreto ministeriale.” È quanto dichiara Francesco Forciniti Portavoce alla Camera dei Deputati - L'Alternativa C'è, che aggiunge: “Lo scorso novembre avevo presentato un'interrogazione parlamentare all'allora governo Conte, ponendo per l'ennesima volta alla sua attenzione la difficile situazione del territorio della Sibaritide, stretto in una morsa di atti incendiari e intimidatori”.
“L'allora viceministro all'Interno Vito Crimi – aggiunge Forciniti - aveva così risposto in Commissione Affari Costituzionali: "Per il Commissariato di pubblica sicurezza di Corigliano-Rossano è stato previsto un organico pari a 71 unità del ruolo «ordinario» elevandone nel contempo il livello di preposizione alla qualifica di Primo Dirigente. Tale configurazione sarà prevista nel nuovo decreto ministeriale di individuazione dei posti di funzione dirigenziali, che sarà adottato nei prossimi mesi.” Ad oggi però, a distanza di ben otto mesi, e con in mezzo una crisi di governo che però non ha cambiato la titolarità del Ministero degli Interni, di questo fantomatico decreto ministeriale non c'è traccia.”
Per il Portavoce alla Camera dei Deputati si tratta di “un’attesa infinita che non rende giustizia alla terza città della Calabria. Già nel gennaio del 2019, infatti, l’attuale sottosegretario di Stato all’Interno Carlo Sibilia, in visita nella Sibaritide, dichiarava alla stampa con tono trionfalistico che il Commissariato di polizia di Corigliano-Rossano sarebbe stato presto elevato a dirigenza”.
“Il sedicente governo dei migliori onori gli impegni assunti dallo Stato verso questo territorio,- conclude Forciniti - altrimenti ci troveremo costretti a punire alle urne tutte quelle forze politiche che lo sostengono mute e inermi, ridotte ormai al ruolo di mere comparse da Draghi e la sua corte di tecnocrati.”