Vaglio Lise ed il Pvd dell’Esercito che macina vaccini: ad oggi oltre 36mila le dosi inoculate
Pvd, Presidio Vaccinale Difesa, è l’acronimo col quale lo chiamano i militari. Ospedale da campo il nome preferito dai cosentini che, dallo scorso novembre, sono ormai abituati alla vista delle tende pneumatiche alle spalle della stazione ferroviaria, in zona Vaglio Lise.
In verità, presidio vaccinale difesa è il termine esatto. Da marzo, infatti, il Field hospital è stato convertito in struttura di sostegno alla sanità locale per la campagna vaccinale nel più ampio quadro dei supporti disposti dal Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.
E in quattro mesi il pvd si è fatto apprezzare dal pubblico: 36.420 dosi somministrate con una media di circa 600 al giorno fra maggio e giugno.
“Un impegno che coinvolge circa 12 infermieri e 5 medici militari, nonché personale civile. E ancora 37 soldati del 3° Repasan che curano la parte logistica” spiega il Capitano alpino medico Andrea Benicchi, Dirigente sanitario del Presidio Vaccinale Difesa.
Classe 1988, proveniente dal 190° Corso dell’Accademia Militare di Modena, il Capitano Benicchi ha già sulle spalle impegni in teatro operativo e non è nuovo al ruolo che, da giugno, ricopre qui a Vaglio Lise quando il flusso di vaccini ha assistito ad una crescita esponenziale.
“Le prenotazioni effettuate via piattaforma hanno superato le 600 per tutto il mese, impegnandoci in un lavoro che non ha avuto sosta neanche nei giorni festivi. Molti sono stati gli insegnanti, forte anche il periodo di esami” continua Benicchi mentre osserva la fila di macchine che si perde lungo il perimetro del polo vaccinale.
Ne contiamo una cinquantina e sono appena le 9 del mattino…
“La forte presenza - afferma l’ufficiale - è un bene poiché mostra l’attenzione delle persone per la campagna vaccinale ed è motivo di orgoglio per noi, ormai punto di riferimento per i cosentini. Ma il caldo torrido di questa estate ci ha spinti a cercare anche soluzioni per tutelare chi attende”.
“Una tenda supplementare per l’attesa post vaccino che - prosegue - si aggiunge a quelle montate in precedenza (una di accettazione, una per il colloquio medico, due per aspettare il turno, altre due dopo la somministrazione), tutte climatizzate. E poi bottiglie d’acqua e quattro fontanelle esterne, montate in collaborazione con il Comune di Cosenza”.
Dopo un momento di leggero calo, coincidente al periodo delle prime ferie, dal 7 luglio il pvd ha ripreso a vaccinare a regime.
L’8 luglio le prenotazioni sono state 570, senza contare i “walk-in” cioè chi si presenta all’hub chiedendo di poter essere vaccinato.
“Capita che alcuni pazienti abbiano ricevuto la prima dose in un altro centro - spiega il Capitano Benicchi - e che, inaspettatamente e loro spontanea volontà, vengano da noi. Accertato che il paziente sia entro i termini fra prima e seconda dose, cerchiamo di prenderlo in carico e di vaccinarlo”.
In fila all’esterno o sedute nelle “tende d’aspetto”, le persone chiacchierano e si scambiano commenti…
“Sarei esagerato se le dicessi che la percentuale di soddisfazione è del 100%, forse del 90%” scherza il Capitano. Ironia, ma fino ad un certo punto: il paziente seguito sin dall’arrivo e gli accorgimenti presi per lenirne la calura sembrano essere molto graditi, insieme all’approccio del personale sanitario-militare.
A Vaglio Lise medici ed infermieri non superano di media i trent’anni, molti dei quali ufficiali medici e marescialli infermieri arruolati dal marzo 2020 per fronteggiare l’emergenza Covid. Al loro fianco militari in servizio permanente effettivo e civili messi a disposizione dall’azienda sanitaria locale.
“Giovani sì ma professionisti in gamba, scrupolosi nel loro lavoro e capaci di stabilire un rapporto umano con i pazienti. Medici ed infermieri forti di quell’empatia professionale indispensabile a rendere serena la procedura” conclude il Capitano.