L’acqua potabile? Finisce a mare. La denuncia del Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese

Crotone Infrastrutture

C’è bisogno di “fare davvero chiarezza su come e da chi viene gestita l’acqua pubblica in Calabria”. Per questo motivo il Consorzio di Bonifica “Ionio Crotonese” ha deciso di scrivere una lettera aperta indirizzata alle massime istituzioni locali e nazionali per denunciare ciò che hanno “scoperto, poi riportato e finanche documentato: che più di 200 milioni di metri cubi di acqua all’anno vengono sversati in mare”.

“Dopo anni di emergenze siccità, di innumerevoli interlocuzioni istituzionali supportate da report tecnici puntuali, di racconti di reti vetuste, di sprechi ed allacci abusivi combattuti, e di auto assunzioni di responsabilità, siamo andati oltre” spiega il presidente Roberto Torchia, ribadendo che dallo “scorso ottobre abbiamo collezionato dati e realizzato video documentazione per far comprendere che reti vetuste e sprechi non potessero divenire mere giustificazioni di tutela dell’interesse privato, pure legittimato da convenzioni e leggi che consideriamo, non da oggi, capestro”.

“C’è un dato specifico ed inequivocabile: c’è un privato che viene legittimato a produrre energia e profitti con concessioni di uso di acqua pubblica ed, al termine dell’uso attraverso salti e delle centraline, può tranquillamente sversare l’acqua a mare mentre, nei periodi di piena emergenza, pretende, dalla stessa Regione Calabria, quei rilasci in più che invece sono indispensabili per comuni ed imprese agricole e turistiche” spiegano a chiare lettere dal consorzio, parlando di centinaia di milioni di metri cubi di acqua persa che invece potrebbe essere reimpiegata nel comparto agricolo e finanche turistico.

“Con queste immagini, tutti potranno essere al corrente di ciò che accade per davvero, per essere edotti e per giudicare se siamo noi pazzi nel considerare tutto ciò aberrante” concludono dal consorzio. “Ma non basta giudicare, chiediamo che si decida e ci si determini sui principali diritti pubblici dei cittadini che amministrate/amministriamo”.