Cinema. Rassegna “La tela di Penelope” a Castrovillari
Parte domani, con inizio alle ore 21, al Teatro della Sirena a Castrovillari (via Ripoli, 1o/F), la quinta edizione de "La Tela di Penelope", rassegna di corto/medio metraggi e documentari, ispirati alla "figura femminile nello specchio del Mediterraneo". Il progetto, - sopiega un comunicato - promosso dal Teatro della Sirena e partito nel 2007, affronta il tema della donna che, dalla storia, dal mito e dall'immaginario, trae la forza per realizzare se stessa, in una realta' che molto spesso la condiziona o addirittura la esclude. Patrocinata inizialmente dall'assessorato alle Pari Opportunita' della Provincia di Cosenza, la rassegna nasce con l'idea di coniugare l'attenzione verso il mondo femminile con il cinema, attraverso i generi "alternativi" del corto e medio metraggio, diventati negli ultimi anni, strumenti di aggregazione e socializzazione, attirando un pubblico sempre piu' vasto. Tradizionalmente ospitata nel mese di marzo, la rassegna avra' quest'anno diversi appuntamenti che si concluderanno alla fine di maggio, con l'ultima sezione dedicata ai film, che narrano le vicende di donne, provenienti per lo piu' da paesi arabi, in continua lotto contro la cultura e le tradizioni del proprio paese, che ostacolano ed impediscono, spesso attraverso la violenza, la loro volonta' di riscattarsi, di emanciparsi, per potersi costruire un futuro dignitoso. Domani, dunque, al via la sezione dedicata ai cortometraggi con "Simone Weil. Noi siamo nell'irrealta' del sogno", un brevissimo docu-videoart per la regia di Claudia Attimonelli, dedicato al pensiero di Simone Weil ed agli eventi che hanno lasciato tracce indelebili nella sua vita, seguito da "Lavoravo a strada", di Alessandra Marolla, documentario contro l'indifferenza di chi, pur vivendoci accanto, conduce un'esistenza ai margini della societa'. Della stessa regista, anche "Precarieta'", un intreccio di riflessioni sulla precarieta' lavorativa, raccontata attraverso varie angolazioni, da quella socio-culturale, a quella esistenziale. Sara' la volta poi di "Eravamo donne ribelli - Narrazioni femminili della resistenza", per la regia di Primo Giroldini, che narra le vicende di sei giovani donne, che hanno deciso di raccontare davanti alla telecamera, la propria esperienza di lotta contro il fascismo e contro l'occupazione tedesca. Per il mese di aprile, invece, in programma la proiezione di diversi lavori dedicati alla sezione corto/medio metraggi, con la visione, martedi' 12 alle ore 21, del cortometraggio vincitore e de "Il palloncino bianco", di Jafar Panhai, a sostegno dello stesso regista, condannato dal regime iraniano al divieto totale di svolgere attivita' artistiche per un periodo di vent'anni. A conclusione della serata, sara' proiettata, l'opera di Laura Chiossone, "Necesitas algo, nena?", che racconta di un'emigrante calabrese, Angela Maria Aieta, che vive a Buenos Aires assieme al marito e compaesano ed ai loro quattro figli. Uno di questi, Dante, diventa leader della Gioventu' Peronista, e la sua posizione, nella tumultuosa scena politica dell'Argentina degli anni Settanta, diventa presto scomoda, tanto da condurlo all'arresto da parte dei militari che nel 1976 instaurarono la dittatura. Angela, donna coraggiosa ed intraprendente, comincia a muoversi in tutte le direzioni, per denunciare la condizione del figlio, diventando ben presto anche lei bersaglio del regime. Viene infatti rapita, insieme con il figlio minore Jorge, entrando a far parte della tristemente nota schiera dei desaparecidos, di cui non si avranno mai piu' notizie.